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A Salerno i "Pesci Punk": i cambiamenti climatici li spingono verso i nostri mari

📅 lunedì 14 febbraio 2011 · 📰 CronacaSalerno

20110214 pesce criniera

Specie abissali o tropicali, rarissime dalle nostre parti, rimangono sempre più spesso impigliate nelle reti dei pescatori e arrivano dritte dritte sui banconi del mercato ittico. Hanno nomi particolari, ma sono soprattutto le caratteristiche fisiche ad attrarre l’attenzione: organi esterni luminosi, becchi affusolati, lunghi tentacoli, criniere rosso-fuoco. Gli esperti parlano di tropicalizzazione, un fenomeno che interessa il Mediterraneo e la zona del Basso Tirreno. «Siamo in presenza di un processo di insediamento nei nostri mari di specie provenienti da aree tropicali o subtropicali - spiega Aniello Amato, veterinario dirigente dell'Asl Salerno al Corriere del Mezzogiorno - specie nella maggior parte dei casi dominanti ed in grado, perciò, di soppiantare le razze autoctone preesistenti. Costituendo nel complesso una grave minaccia per la biodiversità marina» .

A causare l'arrivo di questi pesci dall'Atlantico o dalle acque indiane sarebbero i cambiamenti climatici, la riduzione della salinità, le mutazioni di flora e fauna legate all'innalzamento della temperatura globale. Tra questi pesci dall’aspetto curioso ci sono il pesce falce - nome scientifico Zu Cristatus, specie abissale originaria dei mari asiatici - ha grandi occhi, corpo piatto segnato da una sorta di criniera rosso vivo, può raggiungere tranquillamente il metro di lunghezza. O il rarissimo Berice Splendente - Berix Splendens, pesce atlantico proveniente dall'arcipelago delle Azzorre. C’è poi il pesce flauto (fistularia commersonii), è di forma allungata, corpo cilindrico che può toccare i due metri, un lungo filamento come coda.

Arriva dall'Oceano Indiano il pomadasys incisus, specie pelagica che dalle originarie coste africane sta lentamente colonizzando le acque del sud Italia. Dalle profondità degli abissi arriva inoltre il polpo palla (ocythoe tuberculata), ottopode pelagico dall'intensa coloratura azzurro-violacea. Supera il metro, più o meno le stesse dimensioni del pesce luna (mola mola), che a dispetto del nome adora crogiolarsi al sole di superficie. È il più grande tra i pesci ossei, di forma ovaloide, un becco dentato e una pinna dorsale che ricorda quello di uno squalo. Sono diversi poi gli esemplari di pescecane avvistati o catturati nelle acque salernitane. Si tratta per lo più di grosse ed innocue verdesche o dello squalo manzo. Oppure il rarissimo notidiano cinereo recentemente catturato al largo delle coste cilentane: «Una specie davvero particolare - precisa Amato - dotata di sette fessure branchiali. Vive tra i 300 e i 600 metri, ma può raggiungere tranquillamente profondità maggiori» . Di raro, per il golfo di Salerno, c’è anche il «Luccio Imperiale» , specie di profondità con grandi mascelle e denti lunghi e acuminati. Può raggiungere il mezzo metro ed è carnivoro e vorace.

Fonte: leggo.it

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