Cava de'Tirreni: Camionista per ben sette anni aveva abusato delle sue due figlie
Per ben sette anni aveva abusato delle sue due figlie e per questo era stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione. Ieri i giudici della Corte di Appello del Tribunale di Salerno hanno confermato la sentenza di condanna, riducendo la pena a sei anni e quattro mesi perchè come motivato dagli stessi togati i restanti otto mesi di condanna per i reati di maltrattamenti e molestie sono andati prescritti. Un secondo verdetto per Silvio Marini, il camionista di Santa Lucia accusato dalla sue due figlie di abusi continuati, perpetuati secondo il racconto delle stesse ragazze dal 1992 al 1999. L'uomo, oggi ipovedente e con gravi patologie agli arti inferiori, si è presentato in aula assistito dal suo avvocato Maurizio Mastrogiovanni e se pur a fatica ha voluto professare la sua innocenza. Non erano presenti le figlie, entrambe costituitesi parte civile e assistite dall'avvocato Giovanni Del Vecchio. Le parole di Marini non hanno convinto pienamente la Corte, che ha accolto la richiesta del Procuratore Generale Russo di condanna a sei anni e quattro mesi. Nel pomeriggio i giudici hanno pronunciato la sentenza precisando che la pena si riferisce ad un episodio di violenza sessuale, mentre risultano prescritti i reati di maltrattamenti e molestie condannati in primo grado con otto mesi di reclusione. Una storia di emarginazione. Lui camionista, la moglie affetta da una grave forma di schizofrenia. Due figlie all'epoca dei fatti minorenni ed un fratello che ancora oggi non accetterebbe l'idea del padre aguzzino. A squarciare il velo del silenzio la confessione choc delle due ragazze alla fine del 2000, quando, oramai lontane dalla casa paterna, dopo il matrimonio avevano trovato la forza di parlare. Secondo l'accusa dal 1992 al 1999 l'uomo avrebbe abusato di entrambe le figlie, adescandole con pressioni psicologiche e fisiche. Per quasi sette anni, dunque, le due giovani erano state costrette a subire le violenze del loro stesso padre, maltrattamenti e molestie. Nel 2002 l'avvio del processo, dopo che al termine dell'udienza preliminare, il giudice Francavilla, su richiesta del pm Maria Carmela Polito aveva rinviato a giudizio l'uomo. Nel corso del procedimento Marini e le sue figlie ebbero un confronto in aula, che, data la delicatezza della vicenda, fu svolto a porte chiuse. Ieri una nuova sentenza di condanna, questa volta pronunciata dai giudici della Corte di Appello di Salerno. «GiĂ da ora possiamo annunciare che ricorreremo in Cassazione», ha commentato l'avvocato Maurizio Mastrogiovanni, difensore del signor Marini. Il Mattino di Napoli







