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Giallo sul ritrovamento di un cadavere al Valico di Chiunzi

📅 martedì 1 marzo 2011 · 📰 CronacaSalerno

È giallo sulla morte di Francesco Russo, 34enne paganese, figlio di un vigile urbano finito in ospedale sabato scorso a causa di un’aggressione, ritrovato senza vita ieri pomeriggio sul Valico di Chiunzi dopo aver fatto perdere le proprie tracce la notte tra sabato e domenica. Lasciata nella piazzola l'auto dove sono state ritrovate sigarette nonostante non fosse fumatore - il ragazzo era scomparso. incessante e tempestiva ricerca, avviata fin dalle prime luci di lunedì mattina, ha avuto il drammatico epilogo intorno alle sedici di lunedì. Il corpo senza vita è stato ritrovato dal fiuto di un cane labrador tra le sterpaglie e le rocce, in un dirupo del Valico. Un volo di quasi cinquanta metri che ha reso difficilissime le operazioni di recupero.

Ma facciamo un passo indietro. È sabato notte quando Francesco, sposato, padre di tre figli, facchino presso il locale mercato ortofrutticolo, esce di casa con la sua Mercedes classe A di colore grigio per non farvi più ritorno. Nulla faceva presagire un epilogo simile. Come raccontano i suoi amici, il giovane era turbato per l'aggressione avvenuta nel pomeriggio danni del padre, vigile urbano, ad opera di due automobilisti indisciplinati che all'invito di spostare il veicolo, parcheggiato male, hanno malmenato l'uomo. Spedendolo in ospedale in serie condizioni di salute e dove si trova ancora oggi. Gli aggressori, identificati, sono stati arrestati.

Uscito di casa, Francesco non porta con sè il telefono cellulare. perdurare dell'assenza fa scattare l'allarme. I familiari si rivolgono ai carabinieri. Nel frattempo, il personale del corpo dei vigili urbani, diretti dal comandante Dino Rossi, inizia le prime ricerche. L'auto viene segnalata a Chiunzi. È chiusa. Bisogna tornare in città per recuperare la copia della chiave. Insieme ai volontari della Protezione civile inizia la ricerca, incessante. Per fortuna, l'area è dotata di telecamere; i video vengono passati al settacio per capire se vi possono essere indizi utili a ritrovare il paganese. I militari dell'Arma, nel frattempo, ascoltano in caserma amici, parenti, familiari per avere elementi utili al ritrovamento.

Poi, la notizia che gela tutti. Francesco è stato ritrovato. Morto. Un cane labrador fiuta qualcosa. Ma arriva fino alla collinetta che poi affaccia su un dirupo. Si muove, cerca la mano del padrone. Si guarda intorno. Francesco non deve essere lontano. Un carabiniere si affaccia. E trova il corpo. Sul posto, i carabinieri del nucleo operativo nocerino -diretti dal capitano Gianpaolo Scafarto -, la polizia municipale; la Protezione civile. L'area è impervia e il freddo non aiuta. Per raggiungere il corpo del ragazzo si rischia, seriamente, di cadere nel burrone. Ci vorrà una scala e militari coraggiosi per scendere nel burrone e cercare di imbracare quel corpo senza vita. Dopo tanti tentativi, ce la fanno.

Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Elena Guarino, predisporranno a breve l'autopsia per fare chiarezza sulle cause del decesso. Francesco potrebbe aver deciso di togliersi la vita o, più semplicemente, in uno stato di depressione, potrebbe aver perso l'equilibrio, cadendo nel vuoto. Il precedente del padre, le sigarette e la cenere ritrovata, lasciano interrogativi ai quali l'esame autoptico potrebbe già dare risposte. Resta l'amarezza e lo sconcerto per una vicenda che ha visto protagonista un ragazzo ben voluto e stimato da tutti. La stessa aggressione ai danni del papà aveva creato meraviglia. Un incidente, una fatalità o forse un diverbio?

fonte: corrieredelmezzogiorno.it

Fonte: salernoinprima.it

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