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Fine Vita: l’appello dei Cattolici in Movimento

📅 giovedì 3 marzo 2011 · 📰 CulturaSalerno

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A distanza di poco più di una settimana dal successo della kermesse salernitana, il cui eco ancora non si è

dissolto in città, torna a farsi sentire l’Associazione “Cattolici in Movimento”.

Da Roma, dove il Movimento ha sede, il Presidente Luigi Cerciello interviene sul delicato tema del “fine

vita”, tornato a vivacizzare con forza il dibattito pubblico, nell’imminenza della discussione alla Camera dei

Deputati del disegno di legge sul c.d. testamento biologico: “La nostra Associazione è nata nel marzo del 2009,

vale a dire proprio nel periodo in cui il testo normativo tornato alla ribalta in questi giorni veniva approvato in

Senato. Allora come oggi non ammettevamo deroghe nei nostri moniti: salvaguardare la vita sempre e

comunque, nel suo naturale divenire dal primo all’ultimo istante”.

Un proclama che Cerciello ebbe modo di ripetere più volte durante la convention che i Cattolici in Movimento

vollero tenere nell’ottobre scorso alla Camera dei Deputati e dedicare alla condizione del malato oggi in Italia:

“Noi cattolici riteniamo che la tutela della vita sia la giusta soglia da porsi a quel diritto di libertà che è pur

sempre ampiamente garantito all’individuo nel nostro ordinamento e che riconosciamo esser stato l’architrave

del progresso civile. Ma non riusciamo in alcun modo ad immaginare una società fondata sulla libertà che giunge

a rivoltarsi contro la vita umana!”.

Adesso si è in attesa che riparta a breve l’iter legislativo sul “fine vita” e la polemica tra mondo cattolico e gruppi

laicisti e radicali non ha tardato a reiterarsi, sugli organi di stampa come nelle piazze e nei pubblici conssessi.

Così Cerciello al riguardo: “Siamo cromosomicamente vocati alla comprensione e al rispetto dell’altro ma in

questo confronto non vogliamo che la tolleranza sia il mantello della nostra debolezza. La nostra ritrosìa

acuirebbe l’infiacchirsi della percezione sociale del valore della vita e non possiamo permetterlo. Assistiamo da

tempo a campagne pro eutanasia che esasperano il principio della libertà individuale sino a spingerlo oltre i suoi

confini razionali, laddove noi andiamo propugnando con forza il valore eterno dell’intangibilità dell’esistenza

umana. E’ indubbio che si sia innescato un aspro confronto di natura culturale, etica e giuridica che trova la

propria valvola di sfogo nelle aule del Parlamento. Ma vorrei esortare tutti, e in particolar modo i detrattori

dell’intervento normativo sul “fine vita”, a prendere in considerazione gli effetti sociali che una legislazione

eutanasica produrrebbe. Mi riferisco alla possibilità di tragici abusi nascosti tra le maglie di una norma più

permissiva, al disimpegno dei decisori pubblici verso l’assistenza ai morenti, all’alta probabilità di incappare in

forme di eutanasia non volontaria”. Il Presidente Cerciello chiude poi con un appello alla classe politica:

“L’auspicio è che i parlamentari cattolici presenti in ogni schieramento diano prova di operare secondo la

propria coscienza di credente, senza cedere a mortificanti compromessi partitocratrici o al desiderio di

strumentalizzazioni a vantaggio di questa o quella fazione politica. Vorremmo davvero che lo spazio che

intercorre tra una campagna elettorale e l’altra sia riempito da prove di coerenza. Sui valori non si tratta!”.

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