Tassi di usura al 120%, manette per commerciante insospettabile
Continua l’azione dei Carabinieri di Battipaglia per contrastare il dilagante fenomeno dell’usura. Dopo gli arresti, compiuti negli ultimi mesi, di appartenenti ad organizzazioni camorristiche e di insospettabili che avevano estorto, anche con minacce di morte e qualche volta anche con la violenza fisica, il pagamento delle rate degli interessi usurari alle povere vittime, ad essere arrestato, questa volta, è un commerciante che praticava prestiti con interessi usurari calcolati dai militari dell’Arma intorno al 120% annuo.
Al termine di un servizio di osservazione e controllo, predisposto dai Carabinieri a seguito di dettagliata denuncia sporta da un imprenditore edile di Battipaglia, l’arrestato è stato sorpreso e bloccato quando aveva appena intascato la somma di 12mila euro in contanti e titoli, consegnatagli dalla vittima quale pagamento delle rate mensili arretrate del prestito, maggiorato degli interessi usurai.
L’arrestato, A.M. 66enne da Battipaglia, minacciando la vittima di porre all’incasso i titoli di credito in bianco rilasciati a garanzia del prestito iniziale, pretendeva ed otteneva il saldo delle rate arretrate e degli interessi usurai. Impaurito dalla continua minaccia di porre in pagamento i titoli ricevuti a garanzia del prestito, l’imprenditore è riuscito a trovare la forza di dire basta rivolgendosi ai Carabinieri, riuscendo cosi a porre termine, nel giro di pochi giorni, grazie all’azione dei militari, ad una invivibile situazione di assoggettamento psicologico che durava ormai da alcuni anni.
Fortunatamente, sotto questo punto di vista, si registrano segnali incoraggianti che lasciano ben sperare sulla presa di coscienza delle vittime di usura della circostanza che l’unico modo di uscire dalla morsa degli strozzini è quello di denunciare. In meno di un anno, undici sono stati gli imprenditori che si sono presentati ai Carabinieri per denunciare i loro aguzzini.
Storie di usura che si trascinavano da anni sono state risolte nel giro di tre/quattro giorni con azioni mirate, efficaci e soprattutto tempestive da parte di Carabinieri e Magistratura. Già dopo sei mesi dai fatti, dopo le severe condanne ai componenti del clan De Feo arrestati dai Carabinieri per l’estorsione ai danni di un imprenditore, è intervenuta una condanna a nove anni di carcere ad una altro usuraio ed estorsore che non aveva esitato a colpire con un bisturi ad una gamba la povera vittima che ritardava i pagamenti, mentre per gli altri usurai è stato già disposto il giudizio immediato di fronte al Tribunale di Salerno.







