Nucleare, l'Italia scende in campo

C'è un'Italia che chiede in blocco che venga "stoppato" il nucleare. Il referendum del 12 e 13 giugno prossimo si avvicina, e il week end antinucleare promosso dalle 80 associazioni del comitato «vota sì per fermare il nucleare» ha visto la partecipazione di migliaia di persone in tutto il Paese. Striscioni, sit-in, catene umane, cortei con cori annessi: il popolo del "sì" si è mobilitato ovunque.Palma di Montechiaro, Termoli, Chioggia, Caorso, Paestum, Montalto, Saluggia, Monfalcone: in tutte le località "papabili" per ospitare una centrale c'è stata grande mobilitazione.

Tutto questo nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con un messaggio inviato alla prima convention della costituente ecologista, ha parlato di tutela dell'ambiente come valore "irrinunciabile" e ne ha invocato un approccio bipartisan. Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza traccia lo scenario referndario:«Più si avvicina la data più cresce la fetta di italiani che non vuole il nucleare. «Lunedì scorso in Sardegna il 97% dei cittadini si è detto contrario alle centrali, questo week end le manifestazioni promosse hanno visto catene umane di migliaia di persone: tutto ciò deve far riflettere, una mobilitazione tale non ce l'aspettavamo neanche noi».