Metro di Salerno: Legambiente illustra tutte le sue perplessita
C’è una questione politica e di rapporti istituzionali tra Regione, Provincia e Comune all’origine dello stallo burocratico in cui langue l’entrata in funzione della metropolitana di Salerno. Archiviata la pagina delle elezioni amministrative, è probabile che gli assessori alla mobilità dei tre Enti tornino a confrontarsi più serenamente.
Nel frattempo, a sollevare perplessità anche di natura tecnica sul raccordo tra la metro di Salerno ed il sistema ferroviario regionale ci pensa Legambiente, che in una conferenza stampa illustra alcuni degli ostacoli che impedirebbero l’integrazione tra i quasi sei chilometri di metropolitana ed il resto delle stazioni e delle reti campane.
Il primo ostacolo sarebbe la strozzatura della galleria S.Lucia, con la sovrapposizione di binari in direzione nord-sud e conseguenti ritardi nelle tratte e rallentamenti di convogli. La strozzatura è di origine urbanistica e potrebbe eliminarsi (cosa non facile) con l’abbattimento di un edificio.
Legambiente sottolinea poi la necessità di opporsi al trasferimento, ipotizzato dalle Ferrocie, di trasferire gran parte del traffico ferroviario su una grande stazione da costruire ad Acquamela di Baronissi, cosa che metterebbe Salerno fuori dai grandi circuiti nazionali con una perdita pari a sei milioni di passeggeri. Infine, da potenziare è la linea verso la Valle dell’Irno e l’Università, mentre resta da quadruplicare la tratta fino a Battipaglia.
Solo facendo tutto questo la metropolitana di Salerno potrebbe dirsi veramente tale e realizzare quanto già previsto da un decennio su carta: vale a dire un sistema integrato regionale che crei una metro lungo l’intera rete ferrata provinciale.







