Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

PEPPE BARRA HA INAUGURATO IL PAESTUM FESTIVAL

📅 sabato 16 luglio 2011 · 📰 Spettacoli-EventiCapaccio-Paestum

peppe barra concerto paestum festival 2011
Credits Foto

foto autoredi Marisa Russo | Blog

Grande successo dell’Indefinibile attore-cantante sfuggente ad ogni categoria: un grande Artista!

La XIV Edizione del Paestum Festival al Nuovo Teatro dei Templi, con la direzione Artistica di Mario Crasto De Stefano, dopo i ringraziamenti all’Amministrazione Comunale per la collaborazione organizzativa, è stata inaugurata da Peppe Barra, sfuggente ad ogni categoria, un grande Artista!.

Con l’auspicio di una luna nel totale splendore luminescente, ha calcato “o bbuffo” (il palcoscenico) con “e ffangose”(le scarpe), per citare il gergo antico dei musicisti napoletani da lui ricordato, la parlèsia, ma con tunica e fez orientaleggiante, il napoletanissimo cantante-attore. Lo hanno accompagnato Paolo Del Vecchio a “o jammo e fierro filato”, ovvero alla chitarra, ma anche “prufessore ‘e trillante”, mandolinista, Luca Urciuolo, (definito dalla sua battuta “Luca caro”, cioè “lu cacaro”) alla fisarmonica ed al pianoforte, Ivan Lacagnini alle percussioni, Sasà Pelosi (detto Sassi pelosi!) al basso e Max Sacchi al clarinetto. Ha immediatamente instaurato una comunicazione con il pubblico che ha “appunito ‘o prose” (seduto). Barra dal sorriso alla nostalgia, dalla voce dai mille timbri, dai tanti aspetti, ora romantico, ora nostalgico, dolce o “arraggiato", dai tanti richiami culturali, ma spesso affrontando l’ironico, scurrile discorrere è un istrione indefinibile! Ha introdotto il Concerto con la canzone “Il Viandante”, quasi logo dello stesso, del suo vagare tra vari stili, tra le sue ricerche musicali e percorsi vocali. Subito dopo però, ha ricordato la madre Concetta, sua compagna nello spettacolo per tanti anni, con una “barcarola” dell’antica tradizione di Procida. Non ha dimenticato di citare la strada a lei dedicata nell’isola. Non ha perso occasione per definire “non cultura” il Festival di San Remo ed “Un posto al sole”, e per polemizzare con l’antico Convento Francescano di Napoli al corso Vittorio Emanuele divenuto Hotel a cinque stelle, stile molto lontano dal santo a cui è dedicato!! Ha richiamato all’importanza del recupero delle favole, che stimolano l’immaginazione e quindi alla necessità di sottrarre i ragazzini al troppo attaccamento al computer! Ha quindi raccontato una favola di Giambattista Basile da “Lu cunto de li cunti”, quasi omaggio alla Provincia di Salerno che ha, a Bracigliano, il Parco Letterario a tale autore dedicato. Alcune canzoni per la prima volta da lui interpretate sono state dedicate ai cantautori scomparsi Fabrizio De Andrè, con una sua traduzione in napoletano, ed a Giorgio Gaber. Non è mancata la Tammurriata nera, un nero che, ha sottolineato, rappresenta anche il buio sociale che si sta attraversando, per cui tale stile canoro-musicale sembra essere scaramantico, magico, e protettivo per l’intero paese, che necessita di “luce” Lo spirito della mamma sembrava accompagnarlo per tutto lo spettacolo, conclusosi con “Uocchie c’arraggiunate” sempre a lei dedicata, come le parole citano….”l’uocchie e Cuncettina sempe ch’e tengo mente”!.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOG di Marisa Russo - La pagina corrente è autogestita

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.