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Aggiornamenti: Parte da Ceraso la maxi frode fiscale, 7 arresti e 35 indagati

📅 venerdì 5 agosto 2011 · 📰 CronacaCilento

macchina guardia di finanza

I militari delle Fiamme Gialle di Sapri hanno eseguito i provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di 7 persone, mentre altre 35 sono state segnalate all’autorità giudiziaria.

Sono stati eseguiti 76 provvedimenti di perquisizione su tutto il territorio nazionale, con conseguente sequestro di una ingente documentazione amministrativa e contabile.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, hanno consentito di smascherare un'organizzazione che, attraverso un'azienda del settore informatico, riusciva a fatturare acquisti e vendite aggirando i controlli ed evadendo il fisco per 650 milioni.

I capi di imputazione sono associazione a delinquere, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione dei redditi fraudolenta, occultamento o distruzione di documenti contabili, falso bancario.

Il sodalizio agiva mediante la gestione di un gruppo di società operanti nel settore edile ed immobiliare, del commercio elettronico e dei suoi componenti nonché dei servizi contabili. La rilevante evasione fiscale veniva realizzata attraverso falsi bilanci e fatture, compravendita fittizia di immobili, e truffe nei confronti di istituti di credito operanti nel territorio cilentano.

Sulla scorta degli elementi acquisiti, è stato disposto anche il sequestro delle quote sociali di due società, per un valore complessivo di un milione di euro.

Le indagini delle fiamme Gialle hanno avuto inizio in seguito alla scoperta di una fattura per operazioni inesistenti di circa un milione di euro, emessa nei confronti di una società operante nel Basso Cilento, a Ceraso.

Attraverso una serie di meccanismi suggeriti da consulenti fiscali, che avevano assunto la direzione ed il controllo di quasi tutte le società facenti capo al sodalizio, era stata costituita un’altra società fittizia, con sede a Milano e nel Comasco. Priva di qualsiasi struttura operativa e di capacità organizzativa, la società si faceva carico di emettere fatture per operazioni inesistenti (circa 30.000.000 di euro soltanto negli ultimi mesi dell’anno 2010 e nei primi mesi del 2011).

Gran parte delle società coinvolte, pur rappresentando in bilancio ricavi per circa 100.000.000 di euro per ciascun anno d’imposta, nelle dichiarazioni fiscali hanno evidenziato ricavi irrisori.

Il meccanismo ha già coinvolto una decina di società, per le quali complessivamente sono stati rilevati ricavi sottratti all’imposizione per circa 650 milioni di euro. L’attività criminosa, pur trovando il suo epicentro operativo in Lombardia, si stava espandendo, anche in altre Regioni d’Italia, fino a inquinare imprese operanti nel Basso Cilento e nel Salernitano.

Fonte: salernoinprima.it

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