Castellabate: Processo a Gioacchino Murat
REALTA’ E FANTASIA INTERSECATE IN UN’ORINALE PIE’CE
IN UNA CALCA INSOSTENIBILE ED IN UNA DISORGANIZZAZIONE
CHE HA VIOLENTATO IL GENIUS LOCI DEL PAESE
Per le celebrazioni del bicentenario del passaggio a Castellabate di sua Maestà Gioacchino Murat, l'Associazione Identità Mediterranee ha presentato, nel Centro Storico, il “Processo a Gioacchino Murat”, una pièce teatrale, ma con giudici e avvocati veri. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Pro Loco Castellabate e con l'Associazione teatrale "La bottega Teatrale", patrocinata e con il contributo dell'Amministrazione Comunale di Castellabate.
Scelta la Piazzetta Perrotti per il coinvolgimento del Palazzo che ospitò il re nel 1811. Ai piedi del Castello, in questo magico paese, in quello che è sempre stato luogo silenzioso e coinvolgente, la calca rendeva impossibile salvare la propria persona e tanto meno seguire la recitazione. Già ad ora precedente dallo stabilito, deviati i pedoni in un giro attraverso il Castello, affatto spiacevole, ma che portava quindi nella salita con scale dove nulla era visibile!!! Fermato il traffico nel giardino dell’Elios presto esaurito, pullman ed auto bloccavano tutto, in un caos superiore ai peggiori momenti dell’interland napoletano!!! Il posteggio gratuito precedente, non ben segnalato, senza vigili, è stato ignorato dai più!!! Castellabate ha visto violentato il suo Genius Loci, in una disorganizzazione che creava proteste da parte di tutti!!! Le postazioni dei recitanti non si sono potute rispettare, pochi hanno avuto la possibilità di seguire il processo. Bisogna essere pronti ad un affollamento che l’Evento, il caldo, la pubblicità fatta al paese può richiamare! Perché non seguire l’esempio di tanti bei Borghi, ed anche della vicina Paestum, che esige prenotazioni a numero chiuso, con posti numerati, per non stravolgere la bellezza del luogo che va rispettato? Se il posto e l’Evento meritano, occorre fare repliche, non far venire bolgie di persone che se ne vanno protestando e con pessima impressione del tutto!!! Il Centro Storico, inoltre, è facilmente chiudibile con più entrate, in quella che potrebbe essere una decorosa organizzazione, che potrebbe anche divenire fonte di guadagno, con biglietti di pagamento per i non residenti! In molti, ancora tra i meno sfortunati, abbiamo visto solo il prologo con Orlando Di Scola (Murat) che dal balcone di Palazzo Perrotti inneggiava a Castellabate ed ai suoi abitanti. Prometteva bene, ma il dopo non lo abbiamo visto!! Interagiva un maxi schermo visibile solo al poco pubblico seduto. Secondo la storia, Gioacchino Murat, Re di Napoli, fu fucilato dopo un processo farsa, in quanto la condanna era già stata decisa. Questa è stata una farsa per il pubblico?? Nella pièce, insigni veri giuristi hanno preso la loro decisione sul suo destino storico, ovvero si sono espressi con loro parere, con un non chiaro coinvolgimento anche del poco pubblico seduto. La Corte è stata presieduta dal giudice costituzionale Giuseppe Tesauro. I giudici a latere sono stati il Magnifico Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli Francesco Rossi e l’assistente di studio alla Corte Costituzionale Andreana Esposito, il Pubblico Ministero Alfonso Conte, docente di Storia del Mezzogiorno dell’Università di Salerno. La difesa è stata rappresentata dall'avvocato Franco Maldonato, penalista e coordinatore del Comitato per il "Processo alla Storia" dell'Associazione Identità Mediterranee. Primo Giurato Popolare Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Corte di Cassazione. Testi teatrali e sceneggiatura dell'architetto Carla Maurano.
Ce la faranno vedere con una migliore organizzazione?
MARISA RUSSO
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