CASTELLABATE - INTERVISTA AL REGISTA LUCA MINIERO SUL SET DI “BENVENUTI AL NORD”
di Marisa Russo | BlogMarisa Russo-Luca Miniero, lei è qui a Castellabate per girare scene del film “Benvenuti al Nord”, anche se per una parte minore, lancia di nuovo Castellabate in un iter cinematografico ed il paese le è molto grato. Tuttavia molti, che amano questo luogo, sono rimasti male che nel precedente, famoso film “Benvenuti al Sud” lo ha presentato come paese dell’interland napoletano, non citato come paese della provincia di Salerno e tanto meno inserito in un Parco Nazionale, perdendo quindi la sua vera identità. Anche se ne comprendiamo bene le motivazioni, ci conferma che anche questa volta sarà rappresentato come paese del napoletano??
Luca Miniero-Castellabate non è stato mai presentato come paese in provincia di Napoli, ma paese vicino Napoli. Perché la paura però di andare al sud del nostro protagonista non poteva essere la paura di andare a Salerno. Piaccia o no ai salernitani ma nel bene e nel male il sud del film è Napoli come metafora di tutti i mali. E non poteva essere altrimenti. La polemica è assurda ma indicativa: i conflitti Nord e Sud sono solo una piccola parte, molto più vivaci e ridicoli sono quelli fra città vicine. Napoli- Salerno, Pisa Livorno ecc. Ma così non si crescerà mai.
_Forse questo film potrebbe contribuire a diminuire l’antipatia istintiva che aleggia nei castellabatesi verso i napoletani, visto che proprio come legati a Napoli hanno avuto notorietà, tanto da dare la cittadinanza onoraria ad un attore che rappresenta Napoli. Sinceramente, al di là della sua posizione naturale, quale pensa sia il maggior pregio di questo luogo e della sua gente e quale il peggior difetto??
_Castellabate è uno dei pochi casi in cui l’abusivismo, il cemento (che abbondantemente nel passato hanno violentato queste coste) non sono riusciti a spegnere la magia. I panorami, il borgo antico, la gente hanno conservato intatto lo spirito originale. Spero che l’eco del film contribuisca a proteggere di più questa terra, con spirito autocritico, senza pensare che sia il paradiso in terra e che non abbia bisogno di attenzioni, perché, rifacendoci a Murat, :-Col cemento si muore.
Il difetto? E’ proprio questo: l’amore per la propria terra non fa vedere i pericoli, meglio non parlarne, vedi omicidio Vassallo, e in questo devo dire che salernitani, cilentani e napoletani si somigliano. Il pregio? I castellabatesi hanno una loro ingenuità, una loro felicità che ti resta dentro.
_Io mi sarei aspettata l’assegnazione di cittadino onorario a lei, mi colpisce invece che la scelta sia caduta su Siani, è stato un suo suggerimento??? Quale la motivazione nel caso, di rimanere al di là del Nord e del Sud, pur essendo napoletano??
_Io sono molto contento della cittadinanza a Siani. Prima di tutto l’immagine del film sono gli attori e la cittadinanza onoraria è anche una questione di immagine per il piccolo paese di Castellabate. In secondo luogo Alessandro più di me e di chiunque altro, ha scelto il sud per la sua comicità e lo ha difeso ad oltranza. La cittadinanza a lui diventa dunque un premio a tutti noi per il film, e solo a lui per il suo passato di paladino della nuova napoletanità.
_Alessandro Siani, aiutato anche dalla sua figura fisica e dal suo dialetto, sembra voler calcare le orme di Troisi, lei crede possa crescere in tal senso?? Naturalmente con l’aiuto di un bravo regista come lei, non essendo, sembra, creativo, come il compianto. Questo prossimo film sarà per lui particolarmente impegnativo ed importante. Che ne pensa??
_Alessandro è un bravissimo attore, ma è anche una persona intelligente. Non si sente mai arrivato e quindi crescerà per forza. Rispetto a Troisi non si tratta di imitazione ma di venerazione, e in questo senso Alessandro non si differenzia da me e dai tanti napoletani che amavano Troisi. Poi è chiaro che la carriera delle persone dipende dalle scelte, dai progetti, però non è obbligatorio essere rettilinei…intendo dire che si può arrivare al top artistico di una carriera anche facendo degli errori. E dunque non aspetterei Alessandro col fucile puntato, ma riconoscendo il suo talento, io lo seguirò con la certezza che arriverà ancora più lontano.
_L’attesa per la formazione di un promettente attore non è mai con l’abominevole fucile puntato, ma con il trepidante desiderio di chi ama il cinema, di vederne gli ottimi risultati! Questi suoi film, piacevolmente divertenti senza bisogno di scadere nel volgare, li considera inseribili nel filone non della commedia all’italiana, secondo i critici conclusosi negli anni ottanta, ma in quello definito “commedia italiana”, o, come qualcuno ha osato, della commedia napoletana edoardiana, o, come lo ha definito Sergio Staino, addirittura in quello dei “film politici”, o in quale??
_La commedia all’italiana era polarizzata sul conflitto sociale del dopoguerra, poveri ricchi, raccontava la crescita economica di una civiltà che smetteva di essere contadina. Il racconto di Monicelli, di Risi, di Scola, di De sica era sociale, comico, ma sociale. La commedia attuale racconta il dentro, visto che il fuori è meno interessante e appetibile per il pubblico. Racconta l’intimo, il sentimento, risultando, a mio avviso, spesso vuota e banalizzante. Nel nostro cinema il sociale lo raccontano gli autori, con toni drammatici e spesso noiosi. Si è persa la capacità di raccontare il sociale in commedia, con leggerezza vedi Scola di “Una giornata particolare”.
Il mio cinema ci prova a raccontare il sociale con le risate. Si può fare di più e meglio, però. Lo stile edoardiano certo mi influenza, ma il ritmo e molte scelte credo derivino dalla pubblicità che mi ha insegnato a “fare presto” quando si tratta di messa in scena.
_Dopo il prossimo film, sarà impegnativo mantenere il successo raggiunto! In prospettiva pensa di realizzare altri remake o di creare ex novo un suo film ed in quale direzione?
_Il prossimo film è completamente originale anche se si chiama “Benvenuti al Nord”. I miei primi film non erano remake, e non so come saranno quelli che verranno dopo. Fare un film è un atto creativo anche se si tratta di remake, o di adattamento da un romanzo, o di storia presa dalla realtà. Tutto è originale al cinema e i tanti riconoscimenti della critica a Benvenuti al Sud (10 nomination ai David, 7 ai Nastri, Nominato nella cinquina dell’oscar europeo insieme al Discorso del re e unico italiano) dimostrano che il film ha una anima assolutamente unica. Al cinema c’è solo da distinguere fra film belli e film brutti, tutte le altre categorie stanno a zero Per quanto riguarda la mia carriera non sono affatto preoccupato di mantenere gli incassi di questo film, ma preoccupatissimo di fare un film bello come Benvenuti.
_Ci vuole raccontare un particolare episodio, gag o quant’altro avvenuto in questi giorni di ripresa?
_Non capita tutti i giorni di essere accolti con tanto entusiasmo quando si gira un film. Da Milano a Castellabate ci hanno solo applaudito e festeggiato. Non è merito mio, non è merito degli attori, ma solo di una particolare alchimia che alcuni film hanno. Benvenuti al Sud è un film magico, fenomenale che ci ha aperto il cuore delle persone. L’unico merito di tutto questo successo ce l’ha il film, non quelli che l’hanno fatto.
_Noi, anche come meridionali, tifiamo per lei. Le e ci auguriamo di poterla annoverare negli anni futuri tra i grandi registi dalla creatività meridionale!
Marisa Russo
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