Rutino, confusione di ruoli: il Sindaco non è l'Assemblea comunale
di Marisa Russo | BlogIl Prefetto invita il Sindaco Voria a convocare il Consiglio comunale
I consiglieri di minoranza dell’Amministrazione Comunale di Rutino avevano chiesto al Sindaco Voria la convocazione di un’Assembla Comunale straordinaria con sei punti all’ordine del giorno da discutere:
1. “REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE”: proposta di adozione; 2. Gestione Acquedotto Comunale: (attività di sindacato ispettivo svolta dal gruppo di minoranza) proposta di controllo/indirizzo politico-amministrativo; 3. TARSU (tassa rifiuti): proposta di indirizzo per l’individuazione di agevolazioni tariffarie per i cittadini appartenenti alle fasce più deboli; 4.ACQUA/FOGNATURA/DEPURAZIONE: proposta di indirizzo per l’individuazione di agevolazioni tariffarie per i cittadini appartenenti alle fasce più deboli; 5. Manutenzione ordinaria del Patrimonio Comunale: proposta di controllo/indirizzo politico-amministrativo; 6. Depuratore Comunale: (attività di sindacato ispettivo svolta dal gruppo di minoranza) proposta di controllo/indirizzo politico-amministrativo sul mancato funzionamento;
Il Sindaco aveva risposto ribadendo punto per punto. Aveva sottolineato che la gestione dell’acquedotto comunale, solo temporaneamente svolta dal Comune, in quanto facente parte del Consorzio Acquedotto Montestella, sarà presto affidata alla Società Consac. Unico particolare che sembra essergli sfuggito, secondo quanto ribadisce il Prefetto, è che spetta al Consiglio Comunale decidere e stabilire di cosa voler discutere, e giungere a delle conclusioni, non al suo presidente, ovvero non al Sindaco.
Richiamandosi all’articolo 39 del testo unico sugli enti Locali, Decreto Legislativo N° 267/2000, il Prefetto ha dato infatti ragione ai consiglieri di minoranza dell’Amministrazione Comunale di Rutino che avevano chiesto la convocazione del Consiglio Comunale in data 1 settembre. E’ obbligo infatti del presidente del Consiglio Comunale, secondo l’articolo 39, procedere alla convocazione dell’organo assembleare, non potendo egli sindacarne l’oggetto. Spetterà poi all’Assemblea decidere se discuterne o rinviarne la discussione. Ora non resta che attendere la forzata convocazione e prendere atto delle decisioni assembleari.
Marisa Russo
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