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Alfonso Gatto, poeta salernitano approda sul web.Andrea Camilleri è il presidente onorario

📅 lunedì 3 ottobre 2011 · 📰 CulturaSalerno

sito web alfonso gatto
Credits Foto OpEd

La Fondazione Alfonso Gatto approda sul web con un sito (www.alfonsogatto.it) sul quale si potranno condividere idee, pubblicare articoli e poesie, acquistare eBook e libri e soprattutto tenersi informati sulle iniziative della Fondazione, il cui presidente onorario è Andrea Camilleri, che ha come scopo quello di diffondere e tutelare la vastissima produzione gattiana.

La novità principale del sito consiste nel fatto che non si tratta di un pagina accademica bensì di un luogo virtuale interamente dedicato al poeta, un luogo dal quale gli utenti registrati potranno finalmente allungare uno sguardo d’insieme sulla straordinaria opera dell’intellettuale salernitano che fu sì poeta ma anche critico, saggista, giornalista, pittore ed attore.

Molte le sezioni presenti nel sito, si va dalle news che riguarderanno eventi e pubblicazioni (in calendario un reading con Sergio Rubini e la pubblicazione – per natale – di “Il sigaro di fuoco”, un audiolibro di poesie per bambini di ogni età registrate da Diego de Silva), agli archivi dove – non da subito la pubblicazione è in progress – visionare materiale raro così come ascoltare la voce di Gatto.

In cantiere, poi, una rivista on line di informazione e cultura dal nome evocativo “Melampo”, personaggio mitologico ma soprattutto un protagonista di una splendida poesia di Gatto. Insomma molte opportunità per chi ama la poesia e non solo, per chi desidera scrivere ed avere interlocutori, per tutti coloro che amano Alfonso Gatto.

BIOGRAFIA di Alfonso Gatto (da wikipedia)

Nacque a Salerno il 17 luglio 1909. La sua infanzia e la sua adolescenza furono piuttosto travagliate. A Salerno, nella sua città natale, egli compì i primi studi al liceo classico, mostrandosi portato per le materie letterarie, in particolare l'italiano, e poco incline alla matematica. Al liceo si accorge di aver dentro di sé una passione poetica e letteraria.

Nel 1926 si iscrisse all'Università di Napoli che dovette tuttavia abbandonare qualche anno dopo a causa di difficoltà economiche. Alfonso Gatto al pari di molti poeti del tempo, come Montale e Quasimodo, non si laureò mai.

Si innamorò e poi sposò la figlia del suo professore di matematica, Jole, con la quale, alla sola età di 21 anni fuggì a Milano.

Da quel momento la sua vita fu piuttosto irrequieta e avventurosa, trascorsa come fu in continui spostamenti e nell'esercizio di molteplici lavori. Dapprima commesso di libreria, in seguito istitutore di collegio, correttore di bozze, giornalista, insegnante. Nel 1936, a causa del suo dichiarato antifascismo, venne arrestato e trascorse sei mesi nel carcere di San Vittore a Milano.

Durante quegli anni Gatto era stato collaboratore delle più innovatrici riviste e periodici di cultura letteraria (dall'Italia letteraria alla Rivista Letteratura a Circoli a Primato alla Ruota). Nel 1938 fondò, con la collaborazione di Vasco Pratolini la rivista Campo di Marte per commissione dell'editore Vallecchi, ma il periodico durò un solo anno. Fu comunque questa una esperienza significativa per il poeta che ebbe modo di cimentarsi nella letteratura militante di maggior impegno.

"Campo di Marte" era nato come quindicinale (il primo numero uscì il 1º agosto 1938) qualificato come periodico di azione letteraria e artistica e con l'intento di educare il pubblico a comprendere la produzione artistica in tutti i suoi generi. La rivista si ricollegava al cosiddetto ermetismo fiorentino.

Nel 1941 Gatto ricevette la nomina a ordinario di Letteratura italiana per "chiara fama" presso il Liceo Artistico di Bologna e fu inviato speciale de "L'Unità" assumendo una posizione di primo piano nella letteratura di ispirazione comunista. In seguito si dimise dal partito e diventò un comunista "dissidente".

Morì l'8 marzo del 1976 a Capalbio in provincia di Grosseto in seguito ad un incidente automobilistico.

È sepolto nel cimitero di Salerno. Sulla sua tomba, che ha un macigno per lastrone, è inciso il commiato funebre dell'amico Eugenio Montale:
« Ad Alfonso Gatto
per cui vita e poesie
furono un'unica testimonianza
d'amore »


LINK:
alfonsogatto.it

Fonte: alfonsogatto.it

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