Castellabate, il sindaco ordina la pulizia dei terreni per prevenire gli incendi
Prevenire l'innesco e la diffusione del fuoco attraverso terreni incolti o non adeguatamente puliti da erbacce e tronchi secchi, scongiurando il verificarsi di disastrosi incendi soprattutto durante i mesi più caldi. È l'obiettivo di un'ordinanza emessa dal sindaco di Castellabate, Costabile Maurano.
Il provvedimento, che impone un'azione di salvaguardia a tutti i proprietari e detentori di terreni, frontisti e non di strade, intende fronteggiare l'aggravarsi del fenomeno degli incendi boschivi che la scorsa estate ha avuto esiti disastrosi nell'intero Parco nazionale del Cilento, con danni per il patrimonio forestale, il paesaggio, l'avifauna e pericolo per la pubblica incolumità. «Le aree verdi del Comune di Castellabate rappresentano un patrimonio di inestimabile valore per tutti, residenti e turisti - spiega il sindaco Maurano - Chi possiede un terreno è chiamato a contribuire attivamente e a prevenire il possibile diffondersi di incendi».
In base all'ordinanza, nel periodo compreso tra il 30 maggio e il 30 settembre, a cadenza costante e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, i proprietari e i detentori a qualsiasi titolo di terreni coltivati o incolti, non frontisti di strade, sono obbligati a rimuovere sterpaglie, cespugli, sottobosco e arbusti, nonché ogni altra possibile fonte d'incendio, rifiuti compresi. Gli stessi devo assicurare lungo i propri confini un'apposita fascia frangifuoco di almeno 10 metri.
I proprietari o detentori frontisti di fondi, laterali alle strade comunali, provinciali, regionali e vicinali, nonché di aree pubbliche o gravate da servitù di uso pubblico come boschi e foreste, sono obbligati alla pulizia dei terreni, per una fascia frangifuoco non inferiore a 50 metri, da ogni residuo vegetale e da ogni materiale che possa favorire l'innesco o la propagazione del fuoco, mediante falciatura, aratura o fresatura. E hanno anche l'obbligo di provvedere ad una regolare potatura, assicurando l'eliminazione di rami e parti di tronchi secchi, la riduzione o l'eliminazione dei rami vicino abitazioni o cavi elettrici.
I materiali di risulta derivanti della ripulitura non possono essere bruciati, se non dietro preventiva comunicazione al Comune e sotto sorveglianza degli interessati e di personale della protezione civile. Tale attività è comunque vietata dei periodi estivi di massima pericolosità per gli incendi boschivi, dal 30 maggio al 30 settembre. In tale frangente i materiali di scarto dovranno essere portati presso centri di raccolta e di smaltimento autorizzati per legge.
Nello stesso periodo è vietato bruciare nei campi le stoppie delle colture, dei prati e delle erbe infestanti nonché gli arbusti e le erbe lungo le strade, salvo gli interventi autorizzati. Nel periodo dal 30 maggio al 30 settembre di grave pericolosità per rischi di incendi, sono vietate tutte le attività determinanti anche solo potenzialmente l'innesco d'incendio.
I proprietari, gestori e conduttori di campeggi, villaggi turistici e alberghi, inoltre, devono realizzare subito lungo il confine con le aree boscate una fascia di protezione larga 20 metri, sgombra di erba secca e ogni altro tipo di materiale infiammabile, ovvero adottare sistemi di difesa antincendio, anche con dotazioni mobili provviste di cisterne e motopompe, attrezzate su veicoli, per eventuali interventi di spegnimento ai margini dei rispettivi complessi.
Sono vietati, altresì, i comportamenti che possono determinare pericolo, come accendere fuochi di ogni genere tranne che nelle aree attrezzate; fumare, gettare fiammiferi , sigari o sigarette accese e compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; inoltrarsi o sostare con le auto nelle predette aree con la marmitta (specialmente se catalitica) a contatto con l'erba secca; abbandonare rifiuti nei boschi ed in discariche abusive.
Pesanti le sanzioni amministrative previste per i
trasgressori: vanno da 103,29 euro a 413,17 nel caso di mancata pulizia dei terreni, sono di 150 euro per la mancata creazione e il mantenimento di una fascia frangifuoco, vanno da 105 a 620 euro per la mancata pulizia di aree colte e incolte dai rifiuti. Nel caso di procurato incendio con attività determinanti anche solo potenzialmente l'innesco del fuoco, tra il 30 maggio e il 30 settembre, la sanzione va da 1.032 a 10.329 euro.







