Battipaglia: BTP Tecno, un anno di lavoro dopo la crisi dell'Alcatel

Sono 300 gli addetti specializzati che vi lavorano. In quattro mesi la produzione è stata di circa 40 milioni di euro. Parliamo della Btp Tecno di Battipaglia, società nata nell’agosto del 2010 grazie allo sforzo del gruppo ligure Corsini-Vivado che rilevò all’epoca un ramo d’azienda dell’Alcatel-Lucent.

Oggi nello stabilimento battipagliese si è svolto il BtpDay, evento che ha celebrato un anno di lavoro. Presenti tutti i lavoratori e numerosi rappresentanti della istituzioni. La cerimonia si è svolta nell’area dove gli addetti lavorano alla produzione di apparecchi per il trasferimento di dati ad alta frequenza per il settore delle telecomunicazioni ma si inizia a lavorare anche in altri settori.

«Oltre ai volumi di produzione che Alcatel si è impegnata a garantire per i prossimi anni abbiamo avviato una attività di diversificazione prevista nel piano strategico per affermarci in altri settori – ha spiegato Gian Federico Corsini, presidente Btp Tecno – Il gruppo è in grado di offrire soluzioni e prodotti nel comparto biomedicale». Una missione quella del gruppo Corsini-Vivado che in apertura di giornata, con una ironica clip, è stata paragonata a quelle di James Bond.

Una sfida che un anno fa rappresentò per i 300 lavoratori dell’Alcatel l’unica soluzione ad morte certa. A parlare a nome di tutti i dipendenti è stato Umberto Speranza, tra i 3 lavoratori che nel febbraio del 2010 per quasi un mese occupò lo stabilimento per non vedere cancellato il futuro dell’Alcatel.