Torchiara- “TUTTI IN PIAZZA” CON LA “FOCARA” E LA VITTORIA SUL MAIALE
di Marisa Russo | BlogLunedì 16 Gennaio Falò di Sant’Antuono dalle 19.30 e festa della salsiccia
Martedì mattina 17 Benedizione del pane, degli animali e dei mezzi meccanici
Lunedì 16 Gennaio si svolgerà a Sant’Antuono di Torchiara, per iniziativa del Comitato Festa con la collaborazione del Forumgiovanile, il rito purificatorio annuale della “focara”, così definito il falò, di Sant’Antuono, in un misto di sacralità religiosa e pagana. L’antico rito simbolicamente brucia la befana, che torna al fuoco dal quale proviene, dopo aver attraversato l’aria a cavallo della sua scopa e raggiunta la terra nel giorno un tempo consacrato alla benedizione dell’acqua, in un richiamo magico ai quattro principali elementi che compongono il macrocosmo ed il nostro microcosmo!!! La legna è stata depositata nella Piazza Europa, nome roboante, che ha invece un gran bel simbolo cilentano nel suo centro, ovvero un interessante ulivo ultrasecolare. Accanto alla grande Chiesa di recente realizzazione, dedicata a Sant’Antonio, che dall’alto della sua statua osserva partecipe, la sera del sedici, sarà acceso un gran falò dopo la S.Messa, con l’annuncio dei fuochi d’artificio, cui seguirà il rito dell’acqua benedetta da parte del- Parroco. La “focara” crepiterà festosa, illuminando l’habitat e riscaldando i presenti, avvolgendoli in aloni di caldo profumo. Infatti al termine a ciascuna famiglia dovrebbe essere donata dal Comitato Festa una piccola terracotta con un po’ di brace su cui bruciare dell’incenso per “purificare” anche le proprie case.
Seguirà, come negli anni precedenti, l’abbrustolimento delle salsicce di maiale, di quell’animale presente nelle icone del Santo, da lui assoggettato e vinto quale demone tentatore, in un insieme che lega tutti in ricordi passati e progetti futuri. Quindi tanta allegria con il Karaoke!! Martedì 17 il Parroco, dopo la Messa delle ore 10 e la Processione per le vie del paese, effettuerà la benedizione delle ciambelle di pane, dei “vicci”, e non solo degli animali, di cui il Santo è considerato protettore, ma anche delle auto.
La benedizione del pane, molto probabilmente, nasce dall’antica credenza che il grave male di quel tempo fosse dovuto all’ingestione di pane preparato con farina di segale cornuta.
Attraverso questo rito dagli echi orientali, dedicato al Santo esorcista di Eracleopoli nel medio Egitto, vissuto verso la metà del terzo secolo, che diede origine al più importante nucleo del monachesimo orientale, si esorcizza il male, mentre la materia si smaterializza in energia di rosso fuoco, simbolo anche del fervore spirituale.

Marisa Russo
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