Castellabate: “Pesce Pettine” il film del “trasformismo” tra dubbi ed aspettative
di Marisa Russo | BlogConferenza Stampa al Castello, assente l’attesa musica del pettine
Alla Conferenza Stampa indetta nel dominante Castello, dopo lunga attesa, che ha convinto alcuni amministratori del Nord in visita a Castellabate a desistere alla partecipazione, è giunta la neoregista del film “Pesce Pettine”, Maria Pia Cerulo, ad attenderla pazienti, oltre i giornalisti invitati e gli assessori della locale Amministrazione, il giovanissimo produttore, per la Cooperativa Tam Tam, sempre gentile e compito, Antonio Giuliano, ed il responsabile dell’Ufficio Stampa del cast, Francesco Caruso Litrico. In ultimo è apparsa la locale neoattrice Elena De Santis, moglie dell’Assessore al Turismo del comune di Castellabate, Antonio Florio. Scelta per interpretare il ruolo della moglie del pescatore protagonista, è stata presentata con enfasi dalla regista, che ha voluto far ascoltare, anche un brano della colonna sonora dalla stessa composto. Coinvolto nelle composizioni musicali il Maestro Roberto Di Marco, presente ma non citato, né abbiamo ascoltato la caratteristica banda dei "pettini sonori", che "accompagnano" il protagonista pescatore per l'ultima volta al suo " ultimo viaggio ", con una suggestiva melodia di carattere "dorico" dal titolo "Maronna re lu monte Maronna re li pescaturi ", composta da Roberto Di Marco per il film il Pesce Pettine. Il compositore ha voluto sottolineare musicalmente i luoghi ove si svolgono gli eventi del film utilizzando l'antica scala dorica tipica della arcaica regione greca di Poseidonia Velia-Paestum oggi Cilento. Suo anche il brano "Senza storia" orchestrato in forma Live.
Regista in Piazzetta fiorita
Qui il pettine esce fuori dai suoi schemi tipicamente ritmico-percussivi, nonchè popolari, fondendosi con strumenti cosiddetti classici quali quelli di una band Jazz. Gli strumenti utilizzati ed i suoi esecutori sono Sax (Annalisa) Flauto (Sabrina) Violino (Simona). Il "Pettine Sonoro", un vero e proprio pettine con su messa della carta velina che funge da corpo vibrante rendendolo sonoro, viene così elevato dal suo esecutore ad eccellente strumento solista e soprattutto strumento melodico ricco di sfumature trascinanti.
Cerulo ha affermato che considera suo maestro Vittorio De Sica, quindi ritiene di inserire il suo film nel filone neorealista, ma, ha aggiunto, fiabesco, una contraddizione in termini il cui risultato dovrà essere verificato alla visione del film. E’un film in toto in fieri, non è partito con capitale finanziato dal produttore, ma in cerca di finanziamenti nel suo itinere. Certo mosso il tutto con studiata strategia, input per suscitare la curiosità che resta spesso inappagata per sottili enigmatiche scelte. Il titolo, che richiama ad un pesce volgarmente detto “Pettine”, tra le facili battute porno, non può certo non ricordare, a chi la conosce, la sua principale caratteristica, taciuta in questa circostanza, di nascere femmina e trasformarsi in maturità in maschio! Sottolineati invece i suoi colori, la sua luminescenza, come messaggio gioioso. Un’ambivalenza naturale, un trasformismo, che diviene la matrice intorno alla quale si sviluppa la sceneggiatura. Il film si svolge in uno spazio temporale di quindici anni, dal 1997 al 2011, ed è girato in più paesi cilentani, oltre Castellabate, Ascea, Casalvelino, Acciaroli, Ceraso, Cuccaro, nella zona interna di Magliano con riprese anche dall’alto in elicottero. Presente il Sindaco di Magliano Nuovo, Carmine D’Alessandro, che ha dichiarato che non è riuscito a sostenere il film come avrebbe voluto, perché gli abitanti non vi hanno creduto e lo hanno ostacolato. Ha preso la parola anche l’attore Adelmo Togliani, figlio del famoso cantante Achille, che impersona il figlio del Pescatore che riesce ad intersecare innovazione e tradizioni. Non sono mancate le espressioni di soddisfazione dell’assessore Luisa Maiuri, nel constatare che il paese è ancora “sotto la luce dei riflettori” cinematografici. E’ un film, hanno dichiarato, che vuole ridare al Cilento la sua identità persa nel famoso Benvenuti al Sud che lo ha considerato interland napoletano. Si pone, a quanto dicono, come recupero delle tradizioni locali, in particolare con riferimento alle tradizioni musicali, di cui però non abbiamo sentito parlare. Novità la possibilità di seguire per otto ore al giorno la lavorazione in web, definito “reality didattico”. Molte le curiosità, i dubbi e le aspettative per questa opera dagli enunciati interessanti e condivisibili, per questo film che definisco del trasformismo, come evidenziato dal simbolico titolo…..e non solo del pettine in strumento musicale! L’incontro si è concluso nella storica, fiorita, accogliente Piazzetta, da “Divino” con un buffet ristoratore.
Attore Togliani al centro tra regista e produttore
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