VALLO DELLA LUCANIA: CELEBRAZIONI PER SAN PANTALEONE
di Marisa Russo | BlogIL GRANDE SANTO MEDICO CHE EVIDENZIO’ ANCHE CONTRO IL MALE L’IMPORTANZA DELLA VOLONTA’ DI VIVERE
CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEL SACERDOZIO DI MONSIGNORE ROCCO FAVALE
Domenica 18 novembre ore 17.30 nella Chiesa Cattedrale
In occasione della Festa della Traslazione della Reliquia del Sangue di San Pantaleone, sarà presente in Diocesi Monsignore Giuseppe Rocco Favale al quale, per il cinquantesimo anniversario del suo Sacerdozio, sarà dedicata una solenne celebrazione eucaristica da lui presieduta con Monsignore Miniero e Monsignore Casale.
Inoltre sarà benedetto un dipinto di grandi dimensioni (200x150cm) dal titolo "Conversione di San Pantaleone" realizzato dal pittore Stefano Trapanese. Il dipinto, secondo il volere di Monsignore Ciro Miniero e del parroco della Cattedrale don Aniello Scavarelli, sarà collocato nella Cappella di San Pantaleone all'interno della Cattedrale.
Pantaleone di Nicomedia o anche Pantaleo del terzo secolo d.C. secondo la Passio era un cristiano, medico personale del cesare Galerio, che subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano: patrono dei medici (insieme ai santi Cosma e Damiano) e delle ostetriche, è venerato come santo da numerose Chiese cristiane.
Durante la persecuzione di Diocleziano, anzicchè rinnegare la sua fede per avere salva la vita, la evidenziò in quel momento risanando un paralitico.
Particolare e di grande significato simbolico la sua morte avvenuta solo quando la sua volontà l’accettò!!!
Condannato infatti al rogo, le fiamme si spensero, poi ad essere immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente, gettato in mare con una pietra legata al collo, il masso prese a galleggiare. Condannato ad essere sbranato dalle belve, queste si misero a fargli le feste, legato ad una ruota le corde si spezzarono e la ruota si ruppe. Lo si voleva decapitare, ma la spada si piegò.
Infine, solo quando diede il suo consenso, morì decapitato.
L’importanza della voglia di vivere che ostacola la morte, della propria energia psichica per la salute totale, sembra giungere come altro forte messaggio da questo santo medico.
Pantaleone è oggetto di grande venerazione in Oriente, dove viene chiamato il grande martire ed è invocato come taumaturgo.
Il suo sangue (raccolto, secondo la tradizione risalente al XII secolo, da Adamantio, testimone del martirio) era originariamente conservato in un'unica e grande ampolla, custodita nella chiesa a lui dedicata (oggi monumento ai caduti) in Ravello. In seguito quest'ampolla, con l'unione di questa ed altre due chiese in quella agostiniana, fu translata nel Duomo, e i vescovi di Ravello incominciarono a donarne piccole quantità ad altre comunità.
L'ampolla conservata nel Duomo di Ravello presenta il fenomeno dell'annuale liquefazione del sangue, che avviene nel mese di luglio o in occasione di miracoli ottenuti dal santo. Lo stesso fenomeno si verifica anche nell’ampolla custodita a Vallo della Lucania.
Il dipinto realizzato dall’artista Stefano Trapanese, che, afferma l’autore, avrà un momento di inaugurazione espositiva sabato 17 alle ore 17,30, ricorda il miracolo di San Pantaleone della resurrezione di un bimbo morto per un morso di vipera. L’opera è il risultato di un’esecuzione particolare. L’artista diviene scenografo, coreografo e fotografo, infine pittore, ha infatti prima composto una scena, con dei figuranti vestiti con costumi d’epoca creati dal costumista Arminio Tavola, quindi ha fatto un servizio fotografico e poi si è immerso nell’esecuzione pittorica tra colori e pennelli con una certa libertà d’interpretazione. Modo particolare di procedere, con rigore, per un tema così importante ed emozionante. Il risultato è un buon figurativo, con attento studio tra luci ed ombre che suggeriscono volumi, in una esaltazione di un oltre luminoso che capta gli sguardi e da cui tutto scaturisce.

"Conversione di San Pantaleone" opera di Stefano Trapanese
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