LUCI ED OPERE D’ARTISTA “ILLUMINANO” BELLEZZE E PROBLEMATICHE
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogSalerno coinvolge in una favola dove non mancano i mostri
Sino al 6 gennaio nel Palazzo Genovese visitabile la Mostra “Arte a Salerno”
dalle ore 17 alle 22
Salerno accoglie con le sue Luci d’Artista in un’atmosfera fiabesca, tra luminarie nelle quali è anche realizzato il riciclaggio delle bottiglie di plastica. Forme e colori vari conducono in un percorso molto suggestivo che ha richiamato molti turisti. Anche le bancarelle propongono vari oggetti colorati, pure le modeste patate abbiamo viste preparate con una creatività che le ha rese più preziose ed allettanti!!
Il bel lungomare si mostra orgoglioso, la villa si anima di personaggi vibranti di luci, il Centro Storico ridona la bellezza di un passato che ha lasciato Chiese e Palazzi di belle architetture. Purtroppo però immancabilmente le vistose luci non possono fare a meno di rendere più evidenti i “Mostri” di questa bella favola, alcuni cumuli d’immondizia, alcune mura e finestre cadenti, che sembrano urlare la richiesta di ristrutturazioni!
Fanno eco a queste opposte rivelazioni anche le opere degli artisti della Mostra “Arte a Salerno” organizzata dai Fratelli Franco Girolamo e Roberto Caselli con la presenza del gruppo Arperc Arte per Comunicare che ha presentato “Il Mare tra Natura e Simbologia”.
Tra opere che esaltano bellezze Naturali e sogni gioiosi, come lo scorcio di un volo di gabbiano che sfiora la stessa bianca leggerezza dei soffioni, sogno intravisto oltre il “velo” di un chiuso “pesante” habitat, o la stupenda sirena simbolo della bellezza del mare che sembra richiamare a viaggi evasivi, o quella magica conchiglia dalla suggestiva forma che si apre come una rosa che sboccia, offrendosi in atto d’amore agognato, fanno contrapposizione nel rispecchio della dualità della vita, geometriche tracce, che, nella continuità delle linee, si ingarbugliano, delimitano, chiudono in percorsi complessi. Un mare agitato con i suoi cavalloni comunica un pathos turbolento, il collage tra fili spinati, corde, immagini, simbolici fiammiferi pronti ad esplodere, denuncia le problematiche di una città tormentata come Napoli. La giovinezza viene rivelata come un difficile periodo esistenziale bloccato e cieco, non potendo intravedere un futuro sicuro, mentre la vecchiaia triste e solitaria rende infante abbandonata nella mancanza dell’autonomia. Non manca la pluricrocefissione che spesso appartiene agli esseri umani.
Tante le opere in cui “immergersi” per recepire le emozioni espresse tra gioie e tormenti, ne pubblichiamo alcune, ma tutte attendono di essere viste e comprese!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Conchiglia di MRosaria Verrone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
         Effettua una ricerca
        Effettua una ricerca
      







