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L’IMPORTANZA DEL SIMBOLO DELL’OMBELICO. RICHIAMO DELL’UNESCO ALLA DONNA CREATIVA E MADRE

📅 sabato 28 settembre 2013 · 📰 CulturaVallo della Lucania

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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Vallo della Lucania Museo Diocesano Mostra “L’albero della Vita e l’Apocalisse”

Visitabile sino al 29 settembre

In occasione delle GEP, Giornate Europee del Patrimonio, create per iniziativa del Consiglio d’Europa con la Commissione Europea, che intendono valorizzare e divulgare le tante diversità culturali del continente, è stata organizzata e presentata a Vallo della Lucania una Mostra nella quale hanno esposto due donne creative residenti nel Cilento ma con varie esperienze europee ed extraeuropee. Monica Hannasch e Franca Sangiovanni.

A fare gli onori di Casa, assente per validi motivi il Vescovo Miniero, è stato Don Bruno Lancuba, Docente all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Vallo, Responsabile dell'Ufficio Cultura della Diocesi.

La Mostra, il cui maggiore artefice è stato l’architetto professore Domenico Nicoletti, tra i vari Patrocini ha ottenuto quello del Club Unesco Elea. Presente all’inaugurazione Il Presidente Nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization), Adriano Ritacco, che ha sottolineato l’importanza della Cultura in senso lato per il miglioramento della società e della qualità della vita. In questo iter che richiama ad un grande impegno collettivo, ha evidenziato il ruolo fondamentale della donna anche come madre, che ha la possibilità di indirizzare e trasmettere ai propri figli in modo naturale, oltre che razionale, i valori della vita, tra i quali primario è quello della Cultura, anche per la Pace. Ha ricordato che nell’Atto Costitutivo Unesco si legge: “ siccome le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace”, formare quindi le menti con la vera Cultura, non con il nozionismo, è fondamentale.

Pubblichiamo a tal proposito un particolare di uno dei tanti Batik realizzati da Hannasch, “Eva” nell’Eden, sul cui ventre, pur con un ombelico inammissibile per la donna non partorita, l’autrice ha tracciato un cerchio, cellula vitale, portatrice di vita. Anche l’Uomo Vitruviano di Leonardo richiama alla centralità dell’ombelico, di gran valore simbolico. Puntando un compasso nell’ombelico, Leonardo descrive un cerchio che tange la punta delle mani e dei piedi. Dopo Eva, è l’ombelico segno della trasmissione di vita, che deve essere vissuta con il massimo dell’impegno. La trasmissione di vita sia non solo materiale, ma spirituale e culturale. La formazione della donna ha quindi importanza fondamentale e ne deve sentire tutta la responsabilità per tutto il genere umano! Ovviamente con la collaborazione, il rispetto e la comprensione del mondo maschile.

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E’ nelle donne, è stato affermato anche da altri oratori, che si possono maggiormente anche cercare e trovare tradizioni, usi e costumi, che vanno studiati, capiti e spesso recuperati. Dalla donna ancora una volta si spera giunga il forte contributo per una inversione di rotta di questa società distruttiva.

Arte, Creatività, Terra, Vita, non a caso vocaboli femminili, vanno difese in particolare dalle donne. Come in questa provincia furono le così dette “saghe”, donne con la loro esperienza d’aver cura della famiglia, ad apportare un grande contributo all’importante Scuola Medica Salernitana, oggi da questo territorio, dalle donne in particolare, giunga un forte richiamo per una “cura” efficace per questa società “malata”.

I colorati, curatissimi batik di Hannasch, per cui l’autrice si impegna tutti i giorni per otto ore al giorno, in un discorso biblico ricco di simboli, richiamano al lavoro creativo, manuale, paziente. Anche la sua vivacità di donna matura evidenzia l’efficacia di questo impegno, che da tanti anni, nata a Berlino, ella svolge nel paese cilentano di San Giovanni a Piro, nella frazione Scario.

Su questi temi, sulla Mostra e sulla serata ci sarebbe molto da scrivere, ma dovendo fare, non un trattato, un articolo mi devo contenere, una proposta però sento di farla. Come esponente del gruppo “Toponomastica Femminile”, fondato dalla professoressa romana Maria Pia Ercolini, essendo referente per il Cilento, chiedo al Comune di San Giovanni a Piro che intesti una strada, una piazza o un giardino pubblico a questa creatrice. Questo paese Italia ricorda per la toponomastica quasi sempre solo uomini, trascurando, anche in questo campo, la visibilità ed il riconoscimento alle donne.

Le preziose lampade, di Franca Sangiovanni di Orria , che illuminavano i batik, esprimevano, oltre al richiamo alla bellezza, all’artigianato di stile sempre più raro, un importante significato simbolico, della necessità di “ILLUMINARE” una realtà spesso nascosta e da portare alla “”luce”!

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Da sinistra: l’architetto Domenico Nicoletti, l’ex Presidente della Provincia di Salerno Alfonso Andria, Don Bruno Lancuba

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