Torni l'immaginazione in quest'èra di solitudine
di Tonino Luppino | BlogAristotele diceva: "Chi non conosce il limite, tema il destino!".
Guardiamoci intorno e troviamo il tempo di riflettere sulla nostra condizione, sollecitati dal saggio ammonimento del grande filosofo greco.
Una cosa è ormai certa: stiamo percorrendo, da anni, una strada sbagliata! Abbiamo perso ormai la capacità di guardare e di capire la realtà; ci distraiamo continuamente da essa; viviamo immersi in una sorta di irrealtà o in quella realtà mediata, spettacolarizzata che ci restituiscono i media.
Con il reale sono scomparsi l' immaginario, l' utopia e l' illusione.
Anche la scena politica, purtroppo, è virtuale!
Dov'è il reale della politica? Insomma, tutto è assorbito dal sistema mediatizzato: attraverso i media, tutto viene annullato e si produce solo simulazione, pura astrazione!
Ciò che fa più paura è lo svuotamento delle coscienze in quest'era telematica. Il triste scenario, tempo fa, lo mise bene a fuoco il compianto Vescovo di Molfetta, Monsignor Tonino Bello, secondo il quale "...siamo cifre, numeri da immagazzinare nei dischi rigidi degli uffici sociali, matricole, codici fiscali........siamo uno, nessuno e centomila!".
Il limite è stato, quindi, superato, e, nella nostra anima, regnano le divinità del consumismo, del nichilismo, dello scoraggiamento, del mordere il tempo che scorre in piccole esperienze, senza un progetto globale.
Esistono solo la carriera, i soldi, l'onore e la gloria!
Siamo entrati, come d'incanto, in un' epoca di solitudine, dove la vita s'è fatta ferina!
Se non ci sarà un soprassalto di fantasia, gratuità, tenerezza e bontà, il futuro sarà nerissimo e questo mondo diverrà un serraglio di disperati o forse un deserto!
Dobbiamo, dunque, tornare bambini e chiedere ai bambini di prestarci un poco della loro intatta maturità infantile!

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