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TORCHIARA SI ILLUMINA DI DUE RITUALI FALO’ DEDICATI AL SANTO ORIENTALE

TESTIMONE IL SECOLARE ULIVO SIMBOLO DI PACE DI CUI SENTIAMO GRANDE ESIGENZA E DELLA FORZA DELLA NATURA, AL CUI RISPETTO RICHIAMA IL SANTO

📅 mercoledì 14 gennaio 2015 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

14012015 ulivo ultrasecolare sant antuono torchiara
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Venerdì 16 Gennaio Focare di Sant’Antonio Abate dalle 18,30 e festa della salsiccia

Sabato mattina 17 Benedizione del pane, degli animali e dei mezzi meccanici



Venerdì 16 Gennaio Torchiara si illuminerà con due falò, nei pressi delle Chiese di San Bernardino e di S.Antonio Abate, in onore di questo Santo.

L’antico rito purificatorio annuale della “focara”, così definito il falò, in un misto di sacralità religiosa e pagana, simbolicamente brucia la befana, che torna al fuoco dal quale proviene, dopo aver attraversato l’aria a cavallo della sua scopa e raggiunta la terra nel giorno un tempo consacrato alla benedizione dell’acqua, in un richiamo magico ai quattro principali elementi che compongono il macrocosmo ed il nostro microcosmo!!!

A Sant’Antuono la legna è stata depositata nella Piazza dedicata a Padre Sinforiano, accanto alla grande Chiesa di recente realizzazione, dedicata a Sant’Antonio Abate, che dall’alto della sua statua osserva partecipe. La sera del sedici, sarà acceso un gran falò dopo la S.Messa, con l’annuncio dei fuochi d’artificio, cui seguirà il rito dell’acqua benedetta da parte del- Parroco.
La “focara” crepiterà festosa, illuminando l’habitat e riscaldando i presenti, avvolgendoli in aloni di caldo profumo.

Al termine a ciascuna famiglia a volte viene donata una piccola terracotta con un po’ di brace su cui bruciare dell’incenso per “purificare” anche le proprie case.

A S. Bernardino probabilmente seguirà, in un insieme che lega tutti in ricordi passati e progetti futuri, come negli anni precedenti, l’abbrustolimento delle salsicce di maiale, di quell’animale presente nelle icone del Santo, da lui assoggettato e vinto quale demone tentatore.

Martedì 17 il Parroco, dopo la Messa delle ore 11 e la Processione per le vie del paese, effettuerà la benedizione delle ciambelle di pane, dei “vicci”, in un richiamo all’essenzialità e semplicità della vita.

La benedizione del pane, molto probabilmente, nasce dall’antica credenza che il grave male di quel tempo fosse dovuto all’ingestione di pane preparato con farina di segale cornuta.

Saranno quindi benedetti non solo gli animali, di cui il Santo è considerato protettore, ma anche le auto.

Attraverso questo rito dagli echi orientali, dedicato al Santo esorcista di Eracleopoli nel medio Egitto, vissuto verso la metà del terzo secolo, che diede origine al più importante nucleo del monachesimo orientale, si esorcizza il male, mentre la materia, la legna, si smaterializza in energia di rosso fuoco, simbolo anche del fervore spirituale.

Il Santo asceta che propose un sistema anacoretico di vita, a contatto con la Natura, con il piccolo campanello delle sue icone, sembra richiamare oltre ai valori spirituali, alla conservazione della Natura, la cui forza è richiamata, al centro della piazza, dall’interessante ulivo ultrasecolare, gran bel simbolo anche di pace di cui sentiamo grande esigenza.

(foto di Marisa Russo)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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