Montecorice, fra passato e presente
di Emilio La Greca Romano | BlogIl Comune di Motecorice (da “Monte dei corvi”) negli ultimi decenni ha cambiato radicalmente la sua immagine. Tante sono le costruzioni sia sul litorale che nell’area interna. Una sorta di tentativo di conservazione urbanistico-strutturale è prioritariamente riscontrabile nell’entroterra. Agnone, oltre ai mutamenti accennati, legati anche alla fascia costiera complessiva, si è dotata di una adeguata realtà portuale. Le località interne del Comune di Montecorice conservano ancora intatti i loro centri storici e le loro tradizioni. Apriamo una finestra sul passato: La denominazione “Montecorice”, compare nei documenti storici per la prima volta poco dopo il mille, nel 1034 nella dizione "Mons coraci de Cilentum" per poi rifiorire nel 1043 per fornire indicazioni intorno la Chiesa di Sant'Angelo ubicata sul monte detto “dei Corvi”; tale chiesa fu donata da Guai Mario e Giusulfo, principi longobardi di Salerno, al monastero di Sant'Arcangelo di Perdifumo. Verso la fine dell’ XI secolo la Chiesa intitolata a Sant'Angelo era già cenobio e si arricchiva della presenza di quattordici nuclei familiari alle sue dipendenze dediti alla coltivazione dei suoi appezzamenti terrieri. Nel 1083 fu riconosciuto come "Obedientia" di Sant'Arcangelo. Nel 1634 la peste determinò la fine del Borgo dei Montanari e la decimazione degli altri centri dell'allora comune di Ortodonico.
L’area comunale di Montecorice si distingue per la notevole ricchezza naturale. Molto noto è il bosco sito in località Ripe Rosse con una estensione di circa 100 ettari coperta in prevalenza da pini d'Aleppo. Suggestiva da qui si presenta la paronimica del Tirreno e della verdeggiante distesa naturale incontaminata.
Le frazioni mantengono gelosamente la tipica struttura medioevale, accentrando la struttura ecclesiale o nobiliare alle dimore degli abitanti. Suggestivi si rivelano alcuni vicoli dei borghi interni obbligatoriamente percorribili dai soli pedoni. Di pace poi si costituisce, distante dal periodo estivo, l’amena Agnone, adagiata sulla costa cilentana, a un tiro di sasso dalla marina di Acciaroli. Qui, a breve tratto, si scorge, opponendo lo sguardo alla marina di “Laczarulo”, la pittoresca insenatura di San Nicola ai piedi delle protettive “Ripe Rosse”. Lungo i torrenti che solcano il territorio comunale (Rio Lavis e Rio Roviscelli) si scorgono ancora i ruderi di numerosi mulini ad acqua; e sulla collina che sovrasta Montecorice domina, quasi intatta, la struttura di un vecchio mulino a vento, che testimonia la passata ricchezza nella zona gestita dal Monastero di Sant’Angelo. I ruderi di esso si possono ancora scorgere presso alcuni casolari in località “Madonna delle Grazie”.
Ma, dopo questo tuffo nel passato, prendiamo la via della casa comunale e incontriamo il Sindaco. Pierpaolo Piccirilli, classe 1969, svolge la professione di avvocato nelle materie civilistiche e commercialistiche, dal maggio 2012 è il Sindaco del Comune di Montecorice. Un tocco di originalità, occorre riconoscerlo, ci ha colti, con gradevole sorpresa, quando questi si dispone con l’indirizzo di saluto alla cittadinanza, negli spazi on line riservati all’amministrazione. Mentre si delinea col proposito di una salutare intesa dialogica con i suoi conterranei si sente, infatti, sollecitato a un colloquio ancor più diretto e confidenziale e, certamente più efficace, sul suo profilo facebook. “Tutto nasce ovviamente, precisa il Sindaco, dal bisogno, in una minuta realtà come la nostra, di far sentire il cittadino sempre più vicino alla sua istituzione ottenendo in maniera diretta ed immediata tutta una serie di informazioni sulla gestione dell’Ente e sull’organizzazione dei vari servizi..” L’attuale Consiglio Comunale si costituisce di un folto schieramento di maggioranza: Pierpaolo Piccirilli, Francesco Russo, Domenico Petillo, Rinaldo Maffia, Giancarlo Carmine Margarucci, Gianni Funiciello e di un paio di membri di opposizione: Ivan Chiariello e Raffaele Del Mastro. Il Comune di Montecorice dista dal capoluogo regionale campano 126 Km e 70 Km dall’Autostrada Salerno – Reggio Calabria, uscita Battipaglia. Si arriva in questo paradiso dalla costiera cilentana anche tramite il percorso della Strada Statale n° 267 a circa 3 Km dalla marina di Agnone.
Il Comune, con riferimento precipuo alla località costiera, vanta il ripetuto conferimento della Bandiera Blu d’Europa. Il riconoscimento più recente, legato alle verifiche del 2013, attesta la qualità del mare, delle spiagge e dei servizi diffusi in tutta l’area di pertinenza.
Il monitoraggio dettagliato condotto dall’ARPAC, ( Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania), ha fornito una classificazione complessiva di assoluta eccellenza in tutte le aree di balneazione del comprensorio di Montecorice: da Radice molo sottoflutto a 200 metri su Rio Lavis (Agnone), da 200 metri sud Rio Lavis a 200 metri nord Punta Zamaro (Punta Capitello); da 600 metri est Porto San Nicola (Tempa Rossa), da Rio dell’Arena a Lo Scoglio (Vallone Arena).
Attualmente, in prossimità della stagione estiva, l’amministrazione del Comune di Montecorice è attivamente impegnata nella gestione dei lavori di adeguamento infrastrutturale ed attrezzaggio del porto di Agnone, nelle eliminazione urgente delle condizioni di pericolo lungo il tratto di costa tra l’abitato di Agnone ed il Porto, nella messa in sicurezza delle caldaie degli edifici scolastici e della sede comunale, nella disposizione della estumalazione ordinaria e nella traslazione dei resti mortali da eseguirsi nel cimitero comunale di Montecorice. Queste e altre attività, di spessore ancora più ampio ed eventualmente di maggiore interesse, segnano il governo di Montecorice; la borgata che oggi, nel volgere della Quaresima, scandisce il suo tempo di pace fra cortili e androni, mentre resta depositaria della ricchezza di modelli culturali e peculiarità colme di memorie.







