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Francesco Giampaolo, uomo pio, poeta e letterato, Vescovo della Diocesi Caputaquensis et Vallensis dal 1855 al 1859

📅 martedì 10 marzo 2015 · 📰 CulturaCilento

10032015 Giampaolo
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

La vastità della Diocesi di Capaccio, nella seconda metà del XIX secolo, era considerevole, conteneva oltre ottantaduemila anime, la Santità dell’allora regnante Pontefice Pio IX, a garanzia di un miglior governo pastorale, la volle divisa in due: Diano e Capaccio-Vallo. A Capaccio-Vallo vi destinò come amministratore, per primo, Mons. Marolda della Congregazione del Santissimo Redentore. La Diocesi di Capaccio si componeva delle sedi riunite di Pesto, Velia, Agropoli e dell’antica Marcelliana.

Vi si trovavano, in massima parte, presbiteri che la illustravano col loro zelo, con dottrina e con gli intemerati costumi. Francesco Giampaolo, questo novello prelato, era uno di questi, il secondo della nuova serie di Vescovi di Capaccio-Vallo. Successe il pastore d’anime Vincenzo Maria Marolda e anticipò nell’esercizio del ministero episcopale Mons. Giovan Battista Siciliani.

Era originario del Molise, ebbe i natali il 24 giugno 1817 a Ripamolisani, nella Diocesi di Boiano, ora di Larino. Si dedicò agli studi a Napoli. Fu dottore in Teologia per la Grazia di Dio, e della S. Sede Apostolica, vescovo di Capaccio Vallo e di Larino.

Ebbe in famiglia due zii di spiccata levatura: Paolo Giampaolo e Paolo Nicola Giampaolo. Il primo fu Consigliere di Stato e già Commissario del re per la ripartizione dei beni feudali ed ex ecclesiastici; il secondo svolse l’ufficio di Vicario Generale di Mons. Torrusio.

Pio IX nominò Francesco Giampaolo nel Concistoro del 29 marzo 1855. Fu consacrato a meno di un mese dalla nomina, il 15 aprile del medesimo anno dal Vescovo di Frascati. A breve dalla consacrazione episcopale arrivò a Vallo.

Di sentimenti liberali e di modernità culturale. Si distinse, fra l’altro, per le sue qualità intellettuali. Fu uomo di lettere e di poesia. Si attivò intensamente nella pratica della pastorale nel Cilento. Riattivò la strada che univa Vallo al Santuario di Novi. Vitalizzò il Seminario. Visitò, nel 1857, diverse chiese dell’alto Cilento. Fu determinante la sua azione volta al restauro di ben cinquanta strutture ecclesiastiche diffuse nel territorio diocesano. Dai Perrelli di Vallo comprò due edifici con orto attiguo per costruire l’Episcopio e il Seminario. Contribuì con d. 300 al taglio dello “Stritto” a Vallo, la nota strada principale. Affrontò, a titolo personale, il rifacimento del campanile della cattedrale che rischiava di crollare poiché colpito da un fulmine.

Scrisse diverse poesie. Era dotato di uno stile limpido e schietto. Diede alle stampe numerose opere. Ricordiamo “Poesie” e “Fogli sparsi in uno riuniti”. Fra i suoi componimenti citiamo "In morte del dotto Michelangelo Ziccardi di Campobasso" popolare profilo intellettuale, erudito nelle scienze, nella storia, nella letteratura. Altro componimento è "La croce di Luca", dove, con ricercata e fine poesia, si traccia la storia di un certo Luca, autore del campanone della Chiesa Madre, oggi ancora presente, che morì appena ne udì il suono per la prima volta. Notevoli sono gli scritti di Mons. Francesco Giampaolo che per ragioni di spazio, facciamo seguire in nota allegata.

Il 20 giugno 1859 lasciò la Chiesa del Cilento poiché Pio IX lo volle a Larino. Qui, nel suo Molise, mantenne la carica fino alle sue dimissioni del 1881. Pochi anni dopo si ritrasse a vita privata nella sua diletta Ripa ove concluse la sua esistenza terrena all’età di ottant’anni. Mori nel calore degli affetti di famiglia, nella sua terra molisana, l’8 dicembre 1897.


Gli scritti di Mons. Francesco Giampaolo:

“Fogli sparsi in uno riuniti” (Campobasso : Jamiceli, 1893);

“Ordo divini officii ad horas canonicas, et missae sacrificium quotidie servandus in civitate, et dioecesi Larinensi... / d. Francisci Giampaolo” (Neapoli : ex typis Raimondi, 1864);

“Officia propria sanctorum Ecclesiae caputaquensis et vallensis, pontificia auctoritate adprobata / atque illustrissimi ac reverendissimi domini D. Francisci Giampaolo episcopi Caputaquensis, Vallensis, Paestani, Velini, et Acropolitani, ac utilis domini Luculi et Montis jussu edita” (Salerni : Ex typographia Raphaelis Migliaccio, 1856);

“Discorso profferito nei funebri onori resi alla memoria di Pietro Diana nel dì 20 Maggio 1870 in cui si trasferirono le sue ceneri da Trieste a Bari” / [Francesco canonico Giampaolo] (Bari : Tipografia Cannone con succursale, 1870);

“Scritti” (Napoli:Morano);

“1:Discorsi Sacri”;

“2:Sacri sermoncini, notificazioni, necrologie, prose varie, poesie” (Napoli:Morano, 1877);

”Brevi dichiarazioni dei Sensi della s. Chiesa intorno al s. Sacrificio della Messa, per uso del popolo, raccolte da Devoti libri, e devozioni diverse” (Siena : Tip. S. Bernardino Edit.,1895);

“Dialogo sul rispetto alle chiese e sulle condizioni per bene ascoltare la s. Messa: preghiere e indulgenze” (Siena : S. Bernardino, 1895);

“Giacinto Giampaolo” [S.l : s.n., 1891] (Campobasso: Colitti);

“Piccolo Mese del sacro cuore di Gesù” (Siena:Tip. S. Bernardino Edit., 1895);

“Teresa Giampaolo, vedova de Marco : Parole”(Campobasso : Stab. Tip. Ditta G. E N. Colitti, 1894);

“Addio di monsignor Giampaolo ai diocesani di Larino” (Campobasso: G. e N. Colitti, 1891);

“Il libro della imitazione di Cristo” (Napoli : De Bonis);

“All'amico arciprete D. Nicola Minadeo : memorie storiche” (Campobasso: Colitti);

“Notificazione del vescovo di Larino sull'apostolato della preghiera” (Campobasso : G. e N. Colitti, 1871);

“Notificazione di monsignor vescovo di Larino per la riapertura del Seminario” (Campobasso: G. e N. Colitti, 1876);

“Orologi di granito (Bologna : I Dieci, 1981); “Brevi dichiarazioni dei sensi della Santa Chiesa intorno al S. Sacrificio della Messa per uso del popolo raccolte da devoti libri, e divozioni diverse” (Siena : Tip. Edi. Bernardino, 1895);

“Notiziesulla vita di Sisto Giampaolo” (Siena : S. Bernardino, 1894);

“Epistola pastoralis ad clerum et populum dioecesis Larinensis” (Neapoli: Ex Vanni Typographeo, 1859);

“Francesco Giampaolo dottore in Teologia per la Grazia di Dio, e della S. Sede Apostolica, vescovo di Capaccio Vallo ..” (S. l. : s. n. , 1859?);

“Sermoncino detto al 29 maggio 1981 nella chiesa cattedrale di Larino per la benedizione della bandiera della società operaia dall'illustrissimo e reverendissimo monsign. vescovo Francesco Giampaolo”(Napoli : Tipografia del prof. Vinc. Morano, 1882);

“Congedo dalla diocesi di Capaccio e Vallo e risposte dei parrochi e dei superiori monastici, 15 giugno 1859: mille benedizioni ai viventi e l'eterno riposo agli estinti” (Siena : S. Bernardino, 1895);

“Notificazione di monsignor Francesco Giampaolo vescovo già della Chiesa di Capaccio e Vallo ... sul patronato di S. Tommaso di Aquino nelle scuole ... : apertura del seminario e tre pie opere ..” (Campobasso: Stab. tip. e cart. G. e N. Colitti, 1880);

Omelia sulla divinità di nostro Signore Gesù Cristo detta nella cattedrale di Larino da Francesco Giampaolo nel primo giorno dell'anno 1864” (Napoli : stabilimento tipografico G. Gioja, 1864);

“Ultimi onori renduti alla memoria di monsignor Giuseppe Riccardi Vescovo di Bojano”(Napoli :dalla Stamperia Del Vaglio, 1855);

”Piccolo mese di maggio sacro alla vergine Maria / ricavato da divoti libri per cura di mons. Francesco Giampaolo” (Napoli:Tip. dell'Accademia reale delle scienze, 1894);

“Necrologia Giacinto Giampaolo. (Francesco Giampaolo? Ripalimosani?, Molise : s.n., 1839?);” La madonna della seggiola” [s.l.], (I Dieci : 2003).

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