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La Veglia di Pentecoste nella Chiesa del Cilento nel segno dei martiri

La comunità ecclesiale della Diocesi di Vallo della Lucania, guidata dal suo Vescovo, Mons. Ciro Miniero, prega per i martiri di oggi, testimoni dello Spirito

📅 martedì 19 maggio 2015 · 📰 CulturaCilento

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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

La liturgia cristiana, a 49 giorni dopo la Pasqua, celebra la Pentecoste. E’ una festa mobile e vuole ricordare la discesa nel Cenacolo, sugli Apostoli e la Madonna, della terza persona della SS Trinità, lo Spirito Santo. La Pentecoste serve a coronare il tempo di Pasqua, a ricordare e celebrare l’origine della comunità ecclesiale e dei fedeli redenti. Parimenti alla festività pasquale anche la Pentecoste sostituì una festa giudaica che serviva per commemorare e promulgare la legge di Dio concessa sul Monte Sinai e l’offerta delle primizie delle messi. Il rosso è il colore pentecostale e, quale colore liturgico, serve a richiamare lo Spirito Santo disceso sotto forma di lingua di fuoco sugli Apostoli e sulla Vergine.

Sabato, 23 maggio p.v., alle ore 20.30, la Chiesa del Cilento, unita a Mons. Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania, celebrerà la Veglia di Pentecoste, presso la Parrocchia “S.Antonio di Padova” in Omignano Scalo.


Come da indicazioni del Santo Padre e della Conferenza Episcopale Italiana l’attenzione della comunità ecclesiale sarà rivolta ai martiri del nostro tempo. La comunità si riunirà in preghiera per riflettere sul diffuso dramma cristiano, sui diritti fondamentali negati della vita e della libertà religiosa. Il titolo della Veglia di Pentecoste di quest’anno è “I martiri di oggi, testimoni dello Spirito”.

Martire - scriveva il teologo Karl Rhaner nel 1983 - è 'anche colui che soccombe nella lotta attiva perché si affermino le esigenze delle sue convinzioni cristiane...'. La storia della Chiesa del Novecento è costellata di martiri. In ogni posto del mondo vi è testimonianza di martirio. Dalla Russia all' America del Sud; dall' Europa all' Africa. Martiri sono gli armeni massacrati; martire è chi ha perso la vita per l’opera di carità; martire è, inoltre, chi è stato annientato dalle organizzazioni malavitose.

I cristiani perseguitati, dice Papa Francesco, sono altri martiri del nostro tempo. Il Pontefice invita a essere vicini ai «martiri contemporanei» e a pregare per quanti soffrono a causa di un «inaccettabile crimine che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani».

La Chiesa del Cilento accoglie la sollecitazione largamente indirizzata della CEI per la prossima Pentecoste.

Pregherà coralmente per tanti cristiani, si interrogherà profondamente e si sentirà spinta ad unirsi in un grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza ai fratelli.

vescovo esulta
«Esiste un legame forte che già ci unisce, ha detto il Santo Padre in occasione del ricevimento dei membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano». E’ questo solo il più recente degli interventi del Santo Padre a sostegno di quanti vedono violati i propri diritti esistenziali e di libertà religiosa. Tanti uomini di fede oggi, di qualsiasi confessione, possono testimoniare l’amore a prezzo della vita. Questa ragione non può tacere, deve ostentarsi al mondo per rappresentarsi motivo di bene e corazza contro il male.

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