Vallo della Lucania PROIEZIONE FILM CON DIBATTITO “VELENI”
Lettura simbolica dell’opera di Marisa Russo
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | Blog“VELENI”, per il film realizzato con il contributo dell’Ente Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, è un titolo sintetico che apre realtà immense!!
L’etimologia di “veleni” da Venere ci conduce con un filo simbolico introducendoci in meandri nascosti di un habitat dal naturale all’umano, soprattutto femminile, dalle psiche contorte.
Quella Venere di cui parla il professore in classe, che esce dal mare sorta in una conchiglia, come la perla secreta per curare le ferite, per convertire il male in bene, essere descritto nella sua superba bellezza che incanta è vista invece dagli alunni ragazzini e dal bidello solo come stimolo sessuale, riuscendo non ad elevare in una estasi spirituale, ma ad incentivare ad una masturbazione generale!!! E’ un fondamentale, contorto, pervertito sentire che aleggerà in tutta la sequenza del film. Anche il sacerdote, direttore dell’Istituto, si preoccuperà solo dell’apparenza, senza tentare di insegnare ai giovanissimi l’impostazione di un diverso contenuto.
“Segreti” è il nome che ricorre sovente nell’attività dei due sceneggiatori, Ruggiero Cappuccio e della anche regista Nadia Baldi, nel desiderio di “secernere”, setacciare la realtà, spogliandola dalle apparenze per trovare la sua radice più profonda e nascosta, smascherata da esteriorità devianti.
La Natura del “magico” Cilento, dove il film è stato girato, tra tante piante benefiche è ricca anche di quelle officinali, che possono essere diversamente adoperate anche in modo da portare danno, e di piante velenose. Tale Natura si rispecchia negli umani in essa inseriti, a lungo isolati, generando, in un occulto coinvolgimento energetico, personalità profonde. riflessive, sagge, o psiche malefiche!
In questa Natura benigna e maligna ogni essere, anche in senso simbolico, può penetrare secondo la sua indole e formare la sua psiche in modo diverso.
Il rapporto ambiente naturale e psiche umana viene sottilmente espresso.
Ambientato durante la metà del novecento, in una classe sociale borghese, non certo rappresenta le forti donne cilentane di un tempo, impegnate in ogni lavoro, da quello casalingo, alla cura dei campi e della fattoria, sino anche nel costruirsi la casa, meglio potrebbe rappresentare l’ambiente di oggi più benestante e con molto più tempo per fantasie che, non giungendo al parossismo espresso, potrebbero paragonarsi a quanto si descrive!
Evidenziata anche l’influenza determinante nell’essere del coinvolgimento durante l’infanzia.
Non possiamo non considerare che il soggetto è stato scritto da Augusto Caminito, quindi da una personalità maschile, la sceneggiatura, scritta a quattro mani ha solo la metà del contributo femminile che si esplica in pieno solo nella regia.
Presentato in un unico tempo, il lungometraggio non interrompe il tuffo nel contenuto, molti i primi piani, quasi ad introdurre all’interno dei personaggi. Molte le possibili citazioni da notare nel misto di noir e grottesco.
Potrebbe essere un inizio di una serie di film d’essai della impegnata Baldi. Vorrei vedere una opera tutta al femminile esaltata dalla Baldi.
Per chi non è abituato ad un certo linguaggio ed ai messaggi simbolici non è facile recepire questo film.
Su Yung, tanto nominato nel film, si basa lo studio del personaggio principale, ma già deceduto, su disturbi psichiatrici femminili che potrebbero aprirsi anche sul genere maschile in uno spaccato dei “segreti velenosi”di una parte di società chiusa, pettegola, invidiosa, malefica che ostacola lo sviluppo che il territorio potrebbe meritare.
L’”Animus” principio maschile insito in ogni donna, secondo la definizione diYung, può divenire principio del male che si rivela nel film in modo esasperato!
Dalla complessa matrice interessante, che mi auguro dia origine ad altre opere su questa profonda tematica, non è riuscita del tutto l’alchemico sviluppo in un contenuto di forte comunicazione coinvolgente.
Importante nell’Arte Cinematografica è l’emozione che trasmette al fruitore, al di là delle motivazioni razionali e dotte che devono soprattutto fungere da mezzi non da fini!
Un positivo messaggio di speranza viene alla fine dal purificativo bagno dei giovanissimi studenti in un mare, definito Dio, liquido amniotico di una migliore rinascita!!

“Perversione” opera di Francesco Cipullo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
         Effettua una ricerca
        Effettua una ricerca
      







