CASTELLABATE RICHIAMA ALLA BELLEZZA ED ALLA MIGLIORE PRODUZIONE DEGLI ULIVI
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogGli Ulivi sono di grande importanza per questo territorio per la loro identità naturalistica e per il loro legame storico, dai Monaci Basiliani che li piantarono, ai Benedettini che ne favorirono la divulgazione e la coltura, sino ad oggi per la loro bellezza e produttività.
Felice l’idea di porre due ulivi accanto al nuovo edificio municipale, veri guardiani del territorio ed immagine della sua splendida Natura e della produzione locale di olio.
Osservo quello imponente alla mia destra, con il tronco contorto, quasi a mostrare la lotta con il tempo, con le condizioni atmosferiche e la sua Vittoria con le verdi fronde portatrici di Pace. Quella insenatura centrale si palesa quasi simbolo di nido, di accoglienza, di protezione nel tempo che dall’alto l’orologio segna inesorabile.
Purtroppo la realtà del mondo agricolo è molto cambiata, non esiste quasi mai quell’armonia dell’habitat tra piante ed animali, perse le nozioni del rapporto con il macrocosmo, con le fasi lunari ed altro intuitivamente trasmesso di generazione in generazione, necessita ora imparare almeno delle tecniche giuste.
Poche le aziende biodinamiche ed al Nord, che riprendono gli insegnamenti del grande Rudolf Steiner, almeno ritroviamo dei minimi concetti che non mostrino scempi di potature distruttive che oltraggiano la bellezza del territorio e non portano una buona produzione.

Grande entusiasmo e partecipazione ebbe il corso gratuito organizzato, con fondi europei per l’olivicoltura, dall’ ASPO, Associazione Salernitana Produttori Olivicoli, guidata da Vittorio Aversano, con il Patrocinio del Comune di Castellabate, in particolare gestito dalla instancabile e vulcanica consigliera comunale con delega anche all’agricoltura Assunta Niglio e dalla consigliera Cristina Cardullo.
Le lezioni furono tenute nel Centro di Aggregazione Comunale Don Felice Fierro a San Marco di Castellabate dagli agronomi Nunzio Esposito e Agostino Astore, con l’ausilio di proiezioni di immagini, a cui fece seguito una sperimentazione in un uliveto con il bravo e veloce potatore Giovanni Di Filippo.
Quarantadue furono i partecipanti di cui sei donne.
Consegnati ora gli attestati ai partecipanti nel Salone di Onore del Castello.
Speriamo si diffonda sempre più il concetto della necessità di potature realizzate con competenza che conservino una armonia a tali alberi e ne favoriscano la produttività, aumentando la qualità e la quantità dell’olio.
Raccolte non solo non a mano ma con teli che giacciono lungo tempo a terra con ulive che marciscono, non possono più essere tollerate.
Non si può pretendere di vendere a prezzo alto e come biologico un olio che non riesce a raggiungere una buona qualità per una gestione insensata e sprovveduta.
Necessita tornare all’agricoltura e non solo per scarsezza di posti alternativi di lavoro, ma per un equilibrio salutare impellente. Possiamo farlo con l’aiuto di mezzi moderni, ma sapendo adoperarli.
Non potrà competere nel mercato l’olio del Cilento poco conosciuto se non lo si produce con conoscenze ed investimenti nella produzione.
Ancora c’è, un altro esempio, chi non sa nemmeno conservare l’olio, lasciandolo alla luce, in recipienti dimezzati e spesso anche addirittura in contenitori di plastica.
Necessari la giusta concimazione , da aprile a settembre, il controllo alla lotta agli insetti nocivi, l’attenzione al movimento del vento, impiantare,ogni ventina di ulivi, un ulivo Pendolino, che favorisce la fecondazione degli ulivi, tante le attenzioni necessarie!
Fare attenzione che penetri luce, sole, al percorso della linfa, alla eliminazione della dicotomia dei rami, a fare tagli solo necessari ai rami improduttivi, poichè anche i rami vegetativi hanno una loro funzione, e con la giusta inclinazione, dopo la “coroncina”.
Abbiamo imparato che ci sono rami detti “maschi”, quelli che procedono con uguale spessore, necessari per la struttura, e rami “femmine” che si assottigliano, utili per la raccolta delle ulive,che è importante fare attenzione alla distanza varia tra le foglie.
Sono conoscenze interessanti non solo per chi vuole imparare il mestiere di potatore, ma per tutti coloro che, produttori o proprietari di uliveti, devono controllare l’operato degli addetti.
E’ stato anche un evidenziare l’ulivo come vita con tutte le sue necessità e l’essenzialità del rispetto anche perchè possa soddisfare con una ottima produzione oltre a donare ossigeno e bellezza!
E’ stata la prima volta in tanti anni di una organizzazione di tale valore, tanti ancora chiedevano di iscriversi…..speriamo si ripetano iniziative simili e tanti complimenti a coloro che l’hanno attuata.


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