Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

DAD, se non ci fosse bisognerebbe inventarla

Senza didattica a distanza, con l’arrivo della pandemia, avremmo dovuto serrare le nostre scuole e riaprirle ad acqua cheta. Il prossimo futuro non potrà dispensare la didattica a distanza. La lezione frontale, in caso di necessità, potrà e dovrà considerare l’opportunità innovativa per essere presenti, ma lontani.
“E’ chiaro, evidente che ci sono stati dei danni pesanti da questa esperienza, sostiene Patrizio Bianchi, avere rotto la continuità” ma “noi dobbiamo fare oggi sulla dad la stessa operazione che dobbiamo fare sulla matematica: abbiamo sperimentato, adesso dobbiamo astrarre, cioè dobbiamo trarne le conseguenze. Il rischio peggiore è che da questo periodo difficilissimo non siamo in condizione di trarne tutte le conseguenze, anche positive“. La scuola ha sostenuto e sostiene i suoi principi, anche con l’ausilio DAD, didattica a distanza. La scuola ha dato prova di resistenza, con grande abilità d’individuazione strategica, nel culmine delle ripercussioni economiche, sociali e culturali, si è mossa a schiena diritta, fra effetti devastanti, nel diffondersi facile della pandemia da Covid-19.

📅 giovedì 20 maggio 2021 · 📰 AttualitàCilento

20052021 foto 20 maggio
Credits Foto

foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

La DAD è servita e servirà. Questo dato è indiscutibile. Ha mutato il sistema scuola, stravolgendo la modalità didattica. Non siamo infatuati, ma innamorati della DAD, con tutte le sue apparenti brutture e disfunzioni. Senza DAD, con l’arrivo della pandemia, avremmo dovuto serrare le nostre scuole e riaprirle ad acque chete. Il prossimo futuro non potrà dispensare la didattica a distanza. La lezione frontale potrà e dovrà considerare l’opportunità innovativa per essere presenti, ma lontani. La spiegazione in classe potrà essere affiancata dalla modalità a distanza anche nella ordinari età, se dovessero presentarsi le necessità individuali o per uno specifico gruppo classe.

Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ha sposato il pensiero del riuso salutare della DAD. In diverse circostanze ha manifestato il suo convincimento intorno alla bontà della DAD. Anche più recentemente il Ministro ha marcato il suo pensiero favorevole riguardo a questa modalità rivoluzionaria e innovativa di scuola. Nel corso dell’audizione sulle tematiche legate all’infanzia e all’adolescenza, ieri mattina, con riferimento alla crisi pandemica da Covid 19, davanti alla commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, ecco cosa ha dichiarato: “E’ chiaro, evidente che ci sono stati dei danni pesanti da questa esperienza, avere rotto la continuità” ma “noi dobbiamo fare oggi sulla dad la stessa operazione che dobbiamo fare sulla matematica: abbiamo sperimentato, adesso dobbiamo astrarre, cioè dobbiamo trarne le conseguenze. Il rischio peggiore è che da questo periodo difficilissimo non siamo in condizione di trarne tutte le conseguenze, anche positive“.

La pandemia ha avuto certamente un impatto gravoso sulla scuola. Occorre oggi fare tesoro di questa esperienza e trovare la necessaria forza per ripartire. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato un capitolo alla formazione digitale degli insegnanti. Non è quindi quella di Patrizio Bianchi una posizione nuova e isolata. Il PNRR ha in previsione la creazione di un sistema multidimensionale per la formazione continua dei docenti e del personale scolastico per la transizione digitale, articolato in un polo di coordinamento sull’educazione digitale promosso dal Ministero dell’istruzione. Si è resa necessaria una strategia didattica innovativa per la scuola per non morire nel silenzio, per non trovare solo forza nella speranza. Donne e giovani sono stati e sono bersagli più colpiti dalla pandemia. L’Italia è il Paese dell’UE con il più alto tasso di ragazzi tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione. La pandemia di Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9 per cento, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2. L’Italia è stata colpita prima e più duramente dalla crisi sanitaria. Le prime chiusure locali sono state disposte a febbraio 2020 e a marzo l’Italia è stata il primo Paese dell’UE a dover imporre un lockdown generalizzato. Ad oggi risultano registrati quasi 120.000 decessi dovuti al Covid-19, che rendono l’Italia il Paese che ha subito la maggior perdita di vite nell’UE. La crisi si è abbattuta su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. La crisi si è abbattuta sulla nostra scuola che non è rimasta a guardare. Con tutte le criticità, giorno dopo giorno, questo vecchio carrozzone è riuscito a fornire garanzia di continuità, malgrado errori e limiti, permettendo di restare a galla al sapere e al saper fare, alla cultura che non tintinna, ma reca indiscutibili ricchezze di gran lunga superiori al danaro. E’ pur vero che un rutto in televisione può distruggere la Critica della ragion pura in un secondo. E se non si salva Kant, figuriamoci altri, sostiene qualcuno.. (Intanto resta discutibile il comportamento di chi emette dalla bocca brusca e rumorosa aria che risale dallo stomaco..) Kafka scriveva per se stesso, quando tornava dal lavoro. Non voleva nemmeno pubblicare, fu Max Brod a farlo. Questa è ancora un’altra verità. Sappiamo però altro che senza cultura non vi può essere trattato sufficiente a garantire una pace che duri fra gli uomini; senza cultura non vi è possibilità di cooperazione e impegno comune a livello globale, senza i saperi traballano le idee pacifiche e di prosperità, fondate su principi dialogici e non su muri di odio e conflittualità. Piace l’idea di Franceschini e alla stessa propendiamo con nostra convinzione “È nostro dovere cogliere le opportunità e identificare le soluzioni che possono far superare la crisi e sostenere il recupero. Lo dobbiamo alle nostre comunità, che in questi mesi difficili hanno trovato nella cultura un porto sicuro”. La scuola ha sostenuto e sostiene i suoi principi, anche con l’ausilio DAD, didattica a distanza. La scuola ha dato prova di resistenza, con grande abilità d’individuazione strategica, nel culmine delle ripercussioni economiche, sociali e culturali, si è mossa a schiena diritta, fra effetti devastanti, nel diffondersi facile della pandemia da Covid-19.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOG di Emilio La Greca Romano - La pagina corrente è autogestita

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.