Ieri, “PalermoChiamaItalia”. La celebrazione per il XXIX anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio
di Emilio La Greca Romano | BlogE’ una iniziativa fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Le celebrazioni di quest’anno hanno voluto ricordare la strage di via d’Amelio, dopo 29 anni. Non si rappresenta freno l’emergenza sanitaria. Alla manifestazione sono coinvolte in maniera predominante le scuole della penisola. “PalermoChiamaItalia” vuole ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino e gli agenti delle loro scorte, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina. La manifestazione fa parte del percorso voluto dal Ministero per favorire nelle scuole attività didattiche e approfondimenti sul tema della legalità e per una cittadinanza attiva, responsabile e consapevole. E’realizzata anche grazie alla collaborazione fornita da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. “E’una iniziativa necessaria, dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, perché la memoria porta frutto solo se tramandata, se vive nel presente delle nuove generazioni, nel suo valore di esempio, di eredità da custodire, se diventa testimonianza. Certamente tutti i nostri ragazzi si rispecchieranno in questa data, in questo fatto terribile. E si rispecchieranno perché diventa il momento in cui, come abbiamo scritto quest’anno, dimostriamo di cosa siamo ‘Capaci’ e dimostriamo come noi tutti, ragazzi, insegnanti, famiglie, personale della scuola, sentiamo questa data come data nostra. Anche quest’anno non saremo soltanto presenti a Palermo, ma attorno a questa data abbiamo costruito un percorso di legalità in tutte le scuole. Legalità vuol dire persone educate a vivere nel rispetto, nel rifiuto della violenza, soprattutto nell'idea di riconoscersi in un'identità comune. E tutti quelli che vogliono toglierci questa identità devono essere considerati da un'altra parte". In merito al titolo della manifestazione, chiarisce la sorella di Giovanni, Maria Falcone: "Il titolo scelto per la giornata è: ‘Di cosa siamo Capaci’. Una frase semplice, immediata che punta a valorizzare storie positive, esempi di coraggio e altruismo in momenti bui del Paese, testimonianze di resilienza non necessariamente collegate alle mafie. Vogliamo insomma narrare di cosa siamo Capaci come cittadini, come singoli individui, come comunità. Abbiamo pensato a modi diversi per coinvolgere i ragazzi e i cittadini, precisa Maria Falcone. È nato così ‘Spazi Capaci’, un progetto di memoria 4.0 che ci consente di riappropriarci attraverso l’arte dei luoghi che la pandemia ci ha sottratto e che potrebbero essere di nuovo “occupati” dalla criminalità organizzata". "Abbiamo chiesto ad alcuni tra i maggiori artisti italiani - prosegue Maria Falcone - di contribuire alla realizzazione di un programma speciale di interventi urbani, nei luoghi simbolo del riscatto civile contro le cosche. La bellezza e la cultura sono armi importanti contro la paura e l’omertà".







