Verso l’esame di “maturità”
di Emilio La Greca Romano | BlogIl prossimo 16 giugno si parte. E’ la data d’inizio dell’Esame di Stato nelle scuole secondarie di secondo grado, la vecchia “maturità”. Un esame, in un certo senso, tutto nuovo quest’anno e, considerata l’Ordinanza ufficiale, cosa del tutto leggera per 500mila candidati e 13mila commissioni.
La prova segue le orme del 2020, senza le prove scritte e con il solo colloquio orale. Non ci sarà, malgrado tutto, un’ammissione urbi et orbi. In ogni giornata non si potrà superare il numero di cinque candidati. Al posto dei due scritti, ormai canonici, dunque, l’unico colloquio salvatutto. Il Covid ha scongiurato questioni intricate. La trovata del maxi orale sarà sicuramente, per tanti, un ottimo salvagente. Una chiacchierata rinforzata di un’ora, in sostanza, che si snoderà su quattro punti. La commissione sarà costituita da membri interni. Il Presidente sarà esterno, unico sconosciuto. Il criterio di ammissione all’esame non contemplerà né i requisiti delle prove Invalsi, né il completamento delle ore del PCTO. La valutazione complessiva si caratterizzerà in misura del 60% per il credito accumulato nell’ultimo triennio; il 40% restante sarà attribuito alla produzione orale. Si partirà dalla discussione di un elaborato intorno a una tematica già indicata dal Consiglio di Classe entro il 30 aprile u.s. L’elaborato, già consegnato dai diplomandi entro la fine di maggio, era stato assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi.
Le materie potranno, comunque, essere integrate con il contributo di altre discipline, esperienze maturate grazie ad altri percorsi per competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente. Il lavoro del candidato ha avuto, a scelta, caratteristica modale scritta, multimediale e pratica. Nella fase dell’elaborazione gli alunni, comunque, mai abbandonati, sono sempre stati affiancati da un tutor. Esaurita la discussione dello scritto, il colloquio sarà orientato sull’analisi di un testo antologico dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana. Ulteriore spazio, nell’unica ora d’esame prevista, sarà dedicato ai “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. A questo punto si potrà anche parlare delle attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato e attività culturali. Un esame “leggero, anzi leggerissimo” che, considerando il dettato di Patrizio Bianchi, Ministro della Pubblica Istruzione, intorno ai principali criteri della griglia di valutazione nazionale (gli indicatori), non mancherà di valutare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline del curricolo, con speciale attenzione a quelle di indirizzo, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro, nonché quella di argomentare con abilità critica personale rielaborando i contenuti acquisiti.
Le Commissioni poi terranno conto della ricchezza, della padronanza lessicale e semantica, con peculiare attenzione all’espressione tecnica e/o settoriale, anche in lingua straniera. Infine non sarà trascurata la valutazione della capacità di analisi e comprensione in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali. La modalità di questo esame, con unica prova orale e senza scritti, è stata elaborata idealmente già a gennaio scorso, poi ha preso corpo. Tante realtà scolastiche in quel periodo, comunque, svolgevano l’attività con l’ausilio della dad, mentre altre più fortunate in presenza. Diversi erano gli alunni in quarantena a causa del Covid. In merito alla Maturità senza scritti, così plasmata, tanto dichiara il Ministro dell’Istruzione: “in realtà, la prova scritta in questa maturità c’è, nel corso del mese di marzo è stato dato un elaborato su cui i ragazzi hanno dovuto lavorare e che è diventato la base per il colloquio. L’esame di maturità sarà vedere la capacità dei ragazzi di affrontare un tema, elaborarlo e poi spiegarlo: saperlo fare, io credo, sia fondamentale per affrontare la vita da adulti”. Bianchi poi, in merito alla opportunità di rendere strutturale questa formula, così ha risposto: “Ora vediamo come va l’esame. Poi faremo una valutazione. Valuteremo se replicare in futuro l’esame con la formula di quest’anno”. Intanto garantisce di aver chiesto tutela dei ragazzi ai proff. “abbiamo chiesto ai docenti di tenere conto dell’anno particolare vissuto dai ragazzi”. Addio quindi alla temuta prova di latino e greco, alle complesse produzioni scritte di matematica e d’indirizzo. Il Covid ha tolto anche questo, ha purtroppo portato via quel già discutibile esame di stato di qualche anno fa, già accentuatamente smunto. L’esame, dopo cinque anni di frequenza con e senza dad, si snoderà in un’ora e, diciamo la verità, su un elaborato generalmente… copiato in modo pedestre, senza discernimento. Attrezziamoci, comunque, se pure la prova non si presenta temibile, con magie, santini, talismani e riti propiziatori. Bussiamo a San Giuseppe da Copertino, amico degli studenti e santo che svolge una benefica attività in aiuto dei deboli, dei bisognosi, degli oppressi, speciale protettore degli esaminandi: “O san Giuseppe da Copertino, amico degli studenti e protettore degli esaminandi, vengo ad implorare da te il tuo aiuto. dello smarrimento intellettuale e dello scoraggiamento”.

Il prossimo 16 giugno, la nostra liturgia cristiana, celebrerà San Bennone, un santo poco noto, se pure un vescovo cattolico e monaco cristiano tedesco. E sarà utile sicuramente, oltre ai fioretti e alle preghiere, anche il santino di Bennone che sicuramente saprà fare il fatto suo.., insieme a tanti semplici ornamenti, come collane e bracciali che spesso, in questi casi, si trasformano in veri e propri talismani con effetti benefici. Bando a scherzosi allarmismi e ai timori per un esame che non li merita, ci piace una chiosa seria col ritorno al pensiero e alle parole spese ieri, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, del Presidente Mattarella. "Ai ragazzi che oggi sono qui vorrei dire: la storia di questi settantacinque anni è stato il risultato, il mosaico di tante storie piccole e grandi, di protagonisti conosciuti e di testimonianze meno note. Tocca ora a voi scrivere la storia della Repubblica. Scegliete gli esempi, i volti, i modelli, le tante cose positive da custodire della nostra Italia". Poi concluse: "Preparatevi a vivere i capitoli nuovi di questa storia, ad essere voi protagonisti del nostro futuro...Adoperatevi per trasmettere valori e cultura attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Per promuovere un uso dei social che avvicini le persone e le faccia crescere dal punto di vista umano e sociale, combattendo con determinazione la subcultura dell'odio, del disprezzo dell'altro… Gli italiani scegliendo la Repubblica cominciarono a costruire una nuova storia. La nuova stagione era stata preparata da donne e uomini che avevano mostrato il coraggio di resistere e di lottare". Poi citò De Gregori: "La storia siamo noi" e lanciò un appello ai giovani: "Adesso tocca a voi". Tocca a voi, cari ragazzi, iniziando con un esame “leggero, anzi leggerissimo”, ma il primo di una serie che la vita vi riserverà fra tanti sicuramente più complessi. Dopo questo elaborato salvatutto, cominciate a scrivere la vostra bella storia repubblicana.
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