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Mattarella alla Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Una opportunità didattica sui valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile

Il Presidente Sergio Mattarella: “La fame è stata dimezzata, la povertà assoluta è stata fortemente ridotta. Sono le basi da cui ripartire. La Generazione Fame Zero sta per nascere e noi vogliamo accoglierla. Cibo e acqua sono lingua universale dei popoli. Cibi diversi, ecosistemi diversi, che vanno preservati e valorizzati. Il linguaggio di un'alimentazione sana e responsabile può e deve finalmente diventare la base comune di una nuova civiltà. Questo è un messaggio forte di Expo, la ragione di tanto interesse e tanto impegno”.

📅 venerdì 11 giugno 2021 · 📰 AttualitàSalerno

11062021 foto apertura mattarella giornata mond alim
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

"Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale", questo il tema della Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Il contesto della celebrazione l’Esposizione Universale di Milano. Una opportunità quest’ultima per il nostro Paese in relazione alla lettura dei valori e della cultura dell'ospitalità italiana e di confronto costruttivo su un tema decisivo per l'umanità e il suo futuro. “Nutrire il pianeta, ha detto il Presidente Mattarella, è la sfida epocale che abbiamo davanti, ed è un ideale oggi inseparabile dalla parola "pace". Nutrire tutte le persone del pianeta è un grande progetto politico nella globalizzazione, dove talvolta le regole della finanza prevalgono su quelle dell'economia reale, e dove il diritto e gli Stati nazionali misurano, ogni giorno, i propri limiti. (…) Le difficoltà dell'impresa non devono scoraggiarci: il traguardo può essere raggiunto, il diritto al cibo e all'acqua può essere affermato in tutti i continenti. La cooperazione può prevalere sul conflitto. Il dialogo sul fanatismo, la crescita delle opportunità può restringere la forbice delle diseguaglianze. Sergio Mattarella, nel corso della manifestazione ha consegnato la Carta di Milano al Segretario Generale delle Nazioni Unite. La carta rappresenta un lavoro d’insieme fra i governi, la società civile, le imprese, le università e le organizzazioni internazionali. Riconosce il diritto ai bisogni fondamentali della vita umana, al cibo e all'acqua. “Con forza, ha sottolineato il Presidente, persone provenienti da ogni parte del mondo hanno voluto ribadire che soltanto un'azione corale può debellare la malnutrizione e la povertà, promuovendo un accesso equo alle risorse naturali e una gestione sostenibile dei processi produttivi. Quando, settanta anni fa, venne costituita la FAO, l'Europa stava faticosamente emergendo dalle tenebre della seconda guerra mondiale. Anche qui, in Lombardia, ora motore dell'economia italiana, settanta anni fa si faceva la fila, tra le macerie di palazzi distrutti, per la distribuzione di generi di prima necessità. SSe queste sequenze, appartengono ormai a una storia non remota, ha ribadito Mattarella, “lo dobbiamo alla lungimiranza dei padri fondatori dell'Unione Europea, alla pace che nuove istituzioni, a partire dalle Nazioni Unite, hanno assicurato; lo dobbiamo al progresso economico e allo sviluppo sociale, ma anche alla crescita democratica, dei diritti e dei servizi, che hanno ridotto gli ostacoli verso una effettiva uguaglianza tra i cittadini e i popoli”. Queste immagini, ha lasciato intendere il Presidente, ci offrono la possibilità di misurare il grado della responsabilità che oggi hanno i leader delle nazioni e degli organismi internazionali e sovranazionali, spesso i soli ad avere le dimensioni per affrontare i problemi globali. Quasi ottocento milioni di persone oggi sono assoggettati al problema della fame e della malnutrizione. Non passano sotto silenzio i 160 milioni di bambini con una età inferiore ai cinque anni. La FAO negli ultimi tre lustri ha svolto un tenace lavoro. Mattarella, per questo impegno fattivo, ha voluto ringraziare Josè Graziano da Silva. “La fame è stata dimezzata, la povertà assoluta è stata fortemente ridotta.
Sono le basi da cui ripartire. La Generazione Fame Zero sta per nascere e noi vogliamo accoglierla. Cibo e acqua sono lingua universale dei popoli. Cibi diversi, ecosistemi diversi, che vanno preservati e valorizzati. Il linguaggio di un'alimentazione sana e responsabile può e deve finalmente diventare la base comune di una nuova civiltà. Questo è un messaggio forte di Expo, la ragione di tanto interesse e tanto impegno.

L'Agenda per lo Sviluppo 2030, adottata il 25 settembre scorso dall'Assemblea generale dell'Onu, delinea, con i suoi 17 obiettivi, i cardini di un progetto di portata storica. I risultati dell'Expo di Milano vogliono essere un contributo a questa visione integrata dello sviluppo: porre fine alla fame e alla povertà vuol dire ridurre le diseguaglianze, potenziare il lavoro e la responsabilità femminile, garantire la pace e la crescita sostenibile, investire sulla cooperazione economica e culturale tra gli Stati e tra i continenti. Non sono capitoli separati, ma speranze di giustizia legate tra loro a doppio filo”. Si ripresenta quotidianamente il problema, fra l’altro, della immigrazione. Proprio nelle ultime ore sono avvenuti ulteriori due sbarchi sulle nostre coste. Non si tratta affatto, come risaputo, di episodi rari. Due sbarchi, con 25 e 88 migranti rispettivamente,fra ieri sera e l'alba di oggi sono stati registrati a Lampedusa (Agrigento). All'hotspot di Contrada Imbriacola, dove erano rimaste 10 persone, ci sono adesso complessivamente 123 persone. I nuovi arrivati vengono sottoposti, in queste ore, a tamponi rapidi anti-Covid e alla pre-identificazione con fotosegnalamento. Mattarella, a questo riguardo, nella cornice della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, ha voluto spendere il suo pensiero, rilevando l’impegno fattivo del nostro Paese: “…dall'inizio dell'anno scorso sulle coste italiane sono sbarcati quasi 310.000 migranti. Ha avuto modo di constatare direttamente il nostro impegno qualche settimana fa. La maggior parte di queste persone ha abbandonato le proprie case e i propri affetti per sfuggire alla guerra, alle persecuzioni, alle carestie e alla fame. Donne e uomini che, come lei ha ricordato, ieri, parlando al Parlamento italiano, hanno diritto, tutti, alla tutela della loro dignità. La portata di questi flussi ha scosso le opinioni pubbliche europee, suscitando paure, mobilitando solidarietà, ponendo interrogativi sul futuro. Di certo, si è posta con drammatica evidenza la necessità di contribuire a migliorare le condizioni di vita nei Paesi di origine e di transito dei flussi migratori, con strategie che ne incentivino il progresso economico e sociale. Interventi che devono anche tenere in considerazione la necessità, come suggerisce il tema di questa Giornata, di interventi di protezione sociale efficienti e sostenibili che consentano politiche di sviluppo e contrastino la sfiducia e l'abbandono. Interventi che consentano di ridurre la povertà, favorendo la stabilità reddituale, l'accesso ai generi alimentari di base, alle cure mediche e all'istruzione. Le stesse rimesse degli immigrati in Europa possono essere di grande aiuto alle comunità d'origine, a condizione che siano inserite in politiche di stabilizzazione e di crescita. Ancora una volta, il ruolo delle donne è fondamentale: la denutrizione è più grave dove più forte è la diseguaglianza di genere. Le società sono ovunque più ricche ed equilibrate dove la presenza femminile è più forte nei corpi sociali, nelle istituzioni, nelle imprese: lo ha ricordato bene, pochi giorni fa proprio qui, all'Expo, il Forum delle donne parlamentari”.

A breve, ha poi voluto ricordare il Presidente Mattarella, Parigi ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Il tema aggregherà la politica e richiederà forze comuni. E’ urgente e necessario proteggere il pianeta e le sue risorse; è urgente e necessario, ha lasciato intendere Mattarella, restituire ai nostri figli il futuro che stiamo consumando. “Le lingue della guerra, ha aggiunto, sono quelle di Babele, dove nessuno comprende l'altro e dove il dialogo non riesce mai a essere produttivo. Il linguaggio della pace ci dice che la lotta contro povertà, fame e malnutrizione passa anche attraverso la conservazione e la protezione dell'ambiente che ci circonda”. Il Presidente poi, nella conclusione del suo intervento, ha voluto lasciare spazio alla speranza. “L’Esposizione Universale di Milano, in cui le Nazioni Unite sono state protagoniste come mai prima, sia per tutti il segno che una strada nuova può essere condivisa. Scelte unilaterali non portano al progresso e alla pace. Il diritto internazionale invece è una risorsa, da custodire e implementare: questa risorsa aiuterà anche le nuove idee e i nuovi protagonisti che si cimenteranno per realizzare entro il 2030 l'obiettivo di uno sviluppo equo, solidale e sostenibile”. Nel corso della prima festa a Castelporziano, frutto di un accordo tra Ministero dell’Istruzione e Coldiretti, Sergio Mattarella, ha voluto dire ai bambini e ai giovani presenti che l’impegno sull’educazione alimentare è importante per il futuro della vita. Il progetto si presenta come opportunità didattica sui valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

“Castelporziano è arricchito dalla presenza dei bambini e dei ragazzi e per noi è occasione per dimostrare quanto sia importante per nostro il futuro e la vita un impegno adeguato e concreto sull'educazione alimentare". Alla manifestazione sono intervenuti il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, il Consigliere speciale e Vice Direttore generale aggiunto della Fao, Maurizio Martina e il Presidente della Confederazione nazionale Coldiretti, Ettore Prandini.

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