Più ambiente nelle scuole. Bianchi in Scozia, al COP26 di Glasgow
di Emilio La Greca Romano | BlogIl potenziamento dell’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile nell’ambito dell’Educazione civica, in tutti i livelli e gradi dell'istruzione; il Piano “RiGenerazione Scuola”, la cui prima settimana nazionale è in corso e sta coinvolgendo migliaia di studenti, che si propone di promuovere i valori e la cultura dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza attiva in ogni istituto scolastico; gli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; le attività e gli impegni condivisi a livello internazionale durante la Presidenza italiana del G20, con il motto “People, Planet, Prosperity”, sono questi i fatti che la scuola italiana ha portato in Scozia, al COP26 di Glasgow.
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, conosciuta anche come COP26, è la XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, programmata a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito. La Conferenza include la 26ª Conferenza delle Parti, la 16ª Conferenza delle Parti del Protocollo di Kyotoe la 3ª Conferenza delle Parti dell'Accordo di Parigi. Le attese della conferenza si riconoscono nell’impegno per finalità ancora più ottimistiche da quelli stabiliti dalla COP21. Secondo l’Accordo di Parigi le parti sono tenute a svolgere ogni lustro una verifica degli impegni sottoscritti, si tratta di un processo conosciuto come "meccanismo al rialzo".
L’iniziativa è stata organizzata dalla Presidenza britannica della COP26 in partenariato con l’Italia e in collaborazione con l’UNESCO e Mock COP, organizzazione britannica di giovani attivisti ambientali che ha visto anche la presenza di alcuni delegati della Youth4Climate. Hanno avviato i motori il nostro Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, i Segretari di Stato britannici, Nadhim Zahawi e Anne-Marie Trevelyan, e la Vice Direttrice Generale per l’Istruzione dell’UNESCO, Stefania Giannini. E’ un incontro voluto per aggregare e richiamare i Ministri partecipanti alla COP26 all’impegno a promuovere maggiormente l’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile. Assume rilevanza indiscutibile a tal fine il ruolo della scuola. Gioco forza di rilevanza è proprio dell’istruzione. La scuola si rappresenta fattore decisivo, chiave fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. L’iniziativa strutturata con funzionalità ed efficienza dalla Presidenza britannica serve a consolidare, fra l’altro, l’azione politico dialogica e si rappresenta fattore migliorativo in termini di collaborazione intersettoriale e intergovernativa e fornisce ai giovani un ruolo di rilevanza nella direzione del confronto avviato in occasione della Youth4Climate di Milano e della Conferenza Mock COP26. Patrizio Bianchi ha motivato la presenza all’incontro dichiarando: “Siamo qui per consolidare il legame tra i giovani e i governi, per costruire un’alleanza mondiale per salvare il Pianeta”. Nel corso del suo intervento ha rilevato l’importanza del ricorso alle politiche educative e alla funzione prioritaria, in ambito educativo, dello sviluppo sostenibile. “Possiamo raggiungere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e adottare modelli di sviluppo più sostenibili solo rafforzando le politiche educative”, ha dichiarato il Ministro Bianchi, in apertura dell’evento congiunto dei Ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente “Together for tomorrow: Education and Climate Action. “Per questo, ha aggiunto, ci impegniamo a far sì che l'educazione allo sviluppo sostenibile diventi la spina dorsale dei percorsi di studio e che le scuole e gli ambienti di apprendimento siano maggiormente collegati al contesto naturale, economico e culturale del Paese. L'educazione guida e modella i sistemi sociali ed economici e la sua missione principale è promuovere nelle giovani generazioni la conoscenza della complessità del mondo in cui viviamo, fornendo loro gli strumenti per agire per il cambiamento”.

I sistemi educativi nel mondo oggi non affrontano la gravità della crisi climatica. E’ ora di cambiare direzione. I dati dell’UNESCO provenienti da 100 paesi mostrano che solo il 53% dei piani di studi nazionali del mondo fanno riferimento al cambiamento climatico. L’educazione allo sviluppo sostenibile deve essere spina dorsale di ogni percorso di studio. Serva l’iniziativa di Glasgow. Si porti più ambiente nelle scuole.
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