Più latino e greco antico nella scuola europea
di Emilio La Greca Romano | BlogI Ministri dell’Istruzione francese, italiano, cipriota e greco, sono convinti che il latino e il greco antico sono l’eredità viva e caratterizzante della base comune della cultura europea e mediterranea e la linfa delle loro rispettive lingue. Gli stessi ritengono che tali radici comuni “favoriscono e rafforzano l’avvicinamento e gli scambi tra i popoli e che la conoscenza delle lingue antiche è un bene prezioso e tangibile utile per l’apprendimento delle lingue moderne, il proseguimento negli studi superiori e per la realizzazione personale nella vita sociale, civica, culturale e professionale”. Tutti si dicono persuasi che le stesse lingue contribuiscono nei fatti di accrescere il sapere fondamentale e tutti quei mezzi che apportano a una azione riflessiva e a una sempre più vasta conoscenza della realtà e allo spirito critico, si affermano appunto “persuasi che l’apprendimento delle lingue e delle culture dell’antichità, la pratica della traduzione e la comprensione della cultura umanistica permettono di sviluppare i saperi fondamentali e gli strumenti che conducono alla riflessione e alla più ampia conoscenza del mondo e della società moderni, allo spirito critico e al ragionamento necessari per l’emancipazione degli alunni, per la cittadinanza europea e per la difesa dei valori comuni”.
Insomma, occorre agire con impegno nell’opera di rafforzare la cooperazione nell’ambito dello studio del latino e del greco antico. In questa logica vanno sicuramente incoraggiati e sviluppati i partenariati bilaterali e multilaterali, gli scambi e la mobilità di studenti e docenti; un’ azione finalizzata a produrre un dinamico effetto intorno al progettare comune destinato “a qualsiasi pubblico e percorso di istruzione e formazione, seguendo un approccio inclusivo ed in sintonia con gli aspetti più moderni e innovativi della civiltà contemporanea”. I Ministri dell’Istruzione francese, italiano, cipriota e greco intendono costituire un gruppo internazionale di esperti di alto livello. Servirà per lanciare il latino e il greco. Sarà incaricato di riflettere su una strategia globale e internazionale di promozione e sviluppo delle lingue antiche. Tutti i Paesi coinvolti, annualmente, attueranno riflessioni a distanza e in presenza intorno alla promozione e allo sviluppo del latino e del greco antico. Si è tenuto recentemente un evento sui temi dell’apprendimento e dell’insegnamento delle lingue classiche e della traduzione, dell’arte e delle relazioni tra le lingue classiche e le discipline scientifiche.
Alla prima giornata europea delle lingue e culture antiche, ha preso parte Patrizio Bianchi e diversi esperti di varie università europee. Il Ministro Bianchi, nel corso della manifestazione, una giornata promossa dal Ministro francese Jean-Michel Blanquer, ha affermato: “La cultura europea affonda le sue radici nella tradizione greca e latina. Non solo nella lingua, ma anche nelle scienze, nel diritto, nella filosofia.
Come Paesi del Mediterraneo abbiamo quindi la grande responsabilità di valorizzare questa eredità e di trasmetterla alle ragazze e ai ragazzi, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della nostra contemporaneità. Siamo desiderosi di promuovere esperienze formative ed educative significative, per dare nuovo slancio alla creazione di uno spazio europeo dell’istruzione, in cui rafforzare il valore umano e civico della tradizione classica. Le lingue, classiche e moderne, sono un modo per avvicinarsi e comprendere gli altri, per collegare mondi e allacciare relazioni. Sono uno strumento di pace”. Oltre al Ministro Bianchi, sono intervenuti i Ministri dell'Istruzione greca Niki Kerameus e cipriota Prodromos Prodromou, insieme al Commissario alla Promozione dello stile di vita europeo e Vice-presidente della Commissione europea Margaritis Schinas.







