RICHIAMO AL VALORE DELL'ARTIGIANATO, DELLA MANUALITA'
di Marisa Russo | BlogRealizzato e fedelmente restaurato da Michele Giglio e Maria Rosaria Verrone, un dipinto Murale movimentato che "cuce" richiami storici con attuali, palesi con celati!
Cucire è una attività antica necessaria. In molti scavi archeologici sono stati rinvenuti strumenti adatti a tagliare e raschiare le pelli ed a bucarle per infilarci liane e tendini in modo da tenere insieme parti diverse, allo stesso modo degli aghi. Successivamente le prime testimonianze dell’attività del sarto, si hanno nel medioevo, queste raccontano la prolifica attività sartoriale, che verrà in seguito tramandata alle società del futuro. Il rinascimento, epoca che fece dell’eleganza e della raffinatezza il suo monito, svilupperà al fianco del cucito l’arte del ricamo.
La prima macchina per cucire che abbia avuto un impiego pratico è stata inventata da Barthélemy Thimonnier, un sarto francese, nel 1829.
La sua macchina (in legno) cuciva un punto catenella come il modello di Saint, e nel 1830, stipulò un contratto con Auguste Ferrand, un ingegnere minerario, che fece i disegni necessari e presentò la domanda di brevetto.
Il brevetto per la sua macchina fu approvato nel luglio 1830, e nello stesso anno, avviò la prima società per la produzione di abbigliamento con 80 macchine per cucire al mondo.
Il dipinto evidenzia la protesta degli artigiani contro la macchina in difesa della manualità. Lo stabilimento fu dato alle fiamme dai lavoratori del settore. Fortunatamente un esemplare della macchina è esposta al ‘London Science Museum’.
Nel Murale i vari pezzi saltano in aria, è la rivolta contro la macchina che relega la manualità in secondo piano.
L‘episodio storico vuole richiamare al valore della manualità, all'importanza del collegamento essenziale di mani e cervello che spesso la macchina annulla. Meccanicizzare il lavoro, magari in una catena di montaggio, rende impossibile la totale comunicazione con il cervello.
Sembra divenire simbolo di una duplice realtà di tante invenzioni anche quella strada in salita, dove il Murale è stato eseguito, che evidenzia il salire, lo sviluppo positivo dell‘industria nelle varie scoperte, ma, contemporaneamente, girandosi, nella alternativa visione appare una discesa....come l‘allontanamento dalla imperfezione aumenta però il rischio di una riduzione della continua creatività manuale!
Abbiamo voluto anche celebrare con un manifesto dell‘epoca il giovane ingegnere tedesco, Bruno Naumann, cresciuto con l'esperienza da operaio, che nel 1869, sostenuto finanziariamente da Emil Seidel, costituì una società che produsse anche macchine da cucire in Germania con grande successo. Naumann fu tuttavia abbandonato da Seidel che lasciò l‘azienda creandogli non pochi problemi. Una vicenda umana legata alle macchine da cucire ricordata, contemporaneamente evidenziando con tale manifesto come le donne fossero le cucitrici maggiormente impegnate in questa attività.
Con questa espressione Artistica vogliamo richiamare al valore della manualità di ogni tipo, dell' artigianato che non va eliminato ma valorizzato, perché nelle sue imperfezioni trasmette energia, comunicazione umana!
Non grande di dimensione questo Murale, vero gioiello di abilità Artistica e di comunicazione culturale e sociale, è grande come richiami con immagini da osservare e meditare con acutezza.
Così tentiamo di "abbattere" le mura, simboli di chiusura di Sartriana memoria, trasformandole in comunicazioni profonde!

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