Covid, protocollo per l'accesso agli studi dei medici di famiglia (Simg)
A fronte dell’impennata di casi e della diffusione della variante Omicron, l’attività dei medici di famiglia è “inevitabilmente critica e deve nuovamente essere protetta per assicurare la continuità assistenziale da svolgersi in rigorosa sicurezza”.
Per questo, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) ha stilato un documento con indicazioni utili, in primis quella di frequentare gli studi medici “solo per reali necessità non differibili e evitando affollamenti in sala di attesa”.
Nel documento, la Simg invita i pazienti, in caso di sintomi anche lievi che possano far pensare al Covid, a “isolarsi e contattare tempestivamente il proprio medico, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa personale”.
L’accesso agli studi medici deve essere programmato, la distanza in sala d’attesa tra ogni individuo deve essere superiore a 2 metri e la permanenza non deve superare i 15 minuti. Ogni paziente che accede allo studio deve essere trattato sempre come caso sospetto e si dovrà effettuare un’indagine sui contatti degli ultimi giorni. I medici devono gestire i pazienti con sintomi sospetti da Covid-19 “a distanza nei limiti del possibile”.







