DA ALTAVILLA SILENTINA RICHIAMO ALLA COMMEMORAZIONE DELLO SCULTORE GELSOMINO CASULA
di Marisa Russo | BlogAltavilla Silentina, come dice il nome posizionata in alto sul fiume Sele, è anche definita "il luogo dei ribelli" ricordando la ribellione degli schiavi condotta da Spartaco che lì si svolse con disastroso finale. E' lì che dalla Sardegna si rifuggiò lo scultore Gelsomino Casula che tante sue opere scultoree ha lasciato nel Cilento. L'Artista ribelle ad una società troppo spesso arida, vuota di valori, falsa e superficiale, lì scelse di isolarsi affascinato dalla dura, duratura pietra in cui immergersi dandole forma umana, in cui rispecchiarsi in una essenzialità coriacea,....... ma anche per lui ribelle giunse la decretata sconfitta. Non mi aspettavo infatti la sua prematura dipartita, con un male che ha certamente come concause anche dolori psichici!
Le sue sculture incise nella pietra sembrano collegarsi al mistero dell'Antece di circa duemilacinquecento anni fa scolpita sugli Alburni, sulla cima della costa palomba, riconosciuta dall'Unesco patrimonio dell'umanità!
Qualcosa di misterioso e sacrale coinvolge quella incisione con volto non visibile, immerso nella pietra, per contrapposizione Gelsomino scalfigge tanti enigmatici volti!
A due anni dalla sua scomparsa, la figlia Dalia, anche lei con un nome di un fiore, simbolo di ammirazione, meritevole per la comprensione della personalità artistica del padre così al di là del tempo e delle convenzioni, ha voluto organizzare tale richiamo il prossimo 28 ottobre alle ore 17.30 presso l’Auditorium del comune di Altavilla Silentina sito in via Santa Maria, 12.
Non si può mancare a tale accorato appello!
Ricordo la espressiva eppure enigmatica fisicità di Gelsomino, un sardo ma alto, dai lunghi capelli, dal viso duro ma dal dolce sorriso! Mi ascoltava con attenzione mentre lui si esprimeva meglio con la pietra! Gli presentai una Mostra d'Arte a Castellabate in Villa Matarazzo, lo incontrai varie volte in occasione di Manifestazioni Artistiche, ma il ricordo più caro è legato a quella visita improvvisa, annunciata pochi minuti prima da una telefonata! Lo vidi scendere dall'auto di un amico che lo accompagnava con una busta bianca che evidenziava con entusiasmo, porgendomela!! Mi disse che mi aveva portato una decina di pomodorini gialli_ rossi, i datterini detti in cilentano "vernine", perché hanno la particolarità di maturare in inverno, voleva li provassi e mi incitava a piantarli! Amava l'Agricoltura! Ci trattenemmo a lungo affacciati sul mare di Castellabate, aveva tanti progetti Artistici in cui voleva la mia collaborazione. Si aprì parlandomi anche della sua vita privata con una comprensione rara nella consapevolezza della sua particolare personalità!!
Lì, dove a lungo parlammo, su una colonnina, ho posto una sua scultura, un enigmatico volto in pietra.
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