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DAL CILENTO A MILANO ON LINE PER L'INCONTRO SULL' I.A.

INVITATA DALLA COMMUNITY CULTURALE "IL PIACERE DI RACCONTARE" ALL'INTERESSANTE INCONTRO CON IL MATEMATICO FABIO FERRARI SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

📅 domenica 17 novembre 2024 · 📰 CulturaCilento

17112024 question
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foto autoredi Marisa Russo | Blog

Affrontato da Fabio Ferrari il tema controverso della diffusione della Intelligenza Artificiale, su invito della fondatrice della Community Culturale "Il Piacere di raccontare", la giornalista Elena Salem, in particolare interessata a questo argomento, penso, in quanto laureata in filosofia.

Tema che preoccupa anche me in quanto dall'interesse alla scienza captata a quello per l'Arte, quindi alla Creatività.

Certo e' innanzitutto importante l'intelligenza dei programmatori nell'affrontare questa superba tecnologia ed il suo limitato uso!

L'equilibrato intervento di Fabio Ferrari mi ha già dato risposte a molte domande che avrei voluto fare.

Non e' certo possibile affrontare in questo articolo il complesso argomento ma, un po' anche ironicamente voglio permettermi, in quanto mio fratello, di fare qualche domanda al professore universitario fisico Lucio Russo !

Marisa Russo Non pensi Lucio che anziché I.A. si dovrebbe definire S.A., ovvero Sintesi Artificiale, ovvero anziché definire intelligenza quel processo definirlo sintesi da vari elementi, poiché l'intelligenza nell'essere umano e' collegata ad un insieme di fattori che non si possono estrapolare?

Fisico Lucio Russo

L’espressione “Intelligenza Artificiale” è usata per due realtà profondamente diverse, che comportano diverse opportunità e rischi.

Marisa Russo: Forse allora necessiterebbe dare due nomi diversi!

LUCIO RUSSO La prima, che credo sia più familiare al pubblico, consiste in macchine che, usando programmi con una struttura ben chiara ai loro ideatori, risolvono problemi basandosi su una rigida logica deduttiva. In alcuni casi questo tipo di Intelligenza Artificiale può raggiungere risultati di grande rilievo, superando l’intelligenza umana, ad esempio nel giocare a scacchi, ma in altri casi non è in grado di compiere operazioni per noi semplici, come riconoscere se

i volti di due diverse fotografie corrispondano alla stessa persona. È facile in questo caso cogliere la differenza tra il procedimento meccanico della macchina e il comportamento umano, capace di riconoscere a “colpo d’occhio” la faccia di un amico, senza sapere con quali procedimenti il suo cervello riesca a farlo. Si può pensare che la macchina sia irrimediabilmente diversa dall’uomo in quanto priva di qualità che non capiamo bene, ma possiamo cercare di individuare con parole come “intuito”, “colpo d’occhio”, “capacità di sintesi” o altre espressioni simili.

La seconda forma di IA nasce invece dalle “reti neurali”, che hanno tentato di fornire modelli matematici dell’attività cerebrale umana; nei suoi fondamenti è quasi altrettanto vecchia della prima (un passo fondamentale fu però compiuto nel 1982 con l’elaborazione delle “reti di Hopfield”), ma solo in epoca recente, grazie soprattutto all’enorme sviluppo della potenza dei computer, ha raggiunto grandi risultati ed è diventata familiare al grande pubblico dopo il lancio di ChatGPT. In questa seconda forma di IA i procedimenti usati dalla macchina non sono programmati dall’uomo, ma sono il risultato di processi di autoapprendimento della macchina stessa, basati sull’analisi di enormi quantità di dati. Questo tipo di IA è perfettamente in grado, ad esempio, di riconoscere volti o di rispondere a domande senza che l’interlocutore possa capire se la risposta arrivi da una macchina o da una persona. I procedimenti usati dalla macchina e dall’uomo hanno in questo caso almeno un elemento in comune: non capiamo né gli uni né gli altri: il risultato del lungo processo di autoapprendimento porta infatti a procedure che l’uomo non è in grado di descrivere compiutamente.

Marisa Russo GRAZIE! Come sempre incisivo, chiaro e professionale! Non possiamo non considerare che l’intelligenza umana e’ plasmata dall’evoluzione naturale e dall’interazione con un complesso corpo fisico. Certamente ciò che manca all’Intelligenza Artificiale e’ l’Intuizione e la predizione!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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