VALLO DELLA LUCANIA PALAZZO DELLA CULTURA GIORNATE DEL PATRIMONIO CILENTANO
di Marisa Russo | BlogRingrazio per l'invito alla interessante iniziativa culturale, ideata da Aniello Amato docente e ricercatore, che esalta l'identitĂ del Cilento, aggrega e stimola ad operare evidenziando questa stupenda e direi magica terra.
Aniello Amato prometteva bene già da ragazzo, lo recepii quando nel 2O12 lo vidi a Cannalonga, aveva 2O anni e ne mostrava fisicamente meno, faceva la guida turistica alla Fiera Frecagnola e presentava i reperti archeologici del paleolitico inferiore rinvenuti nel 1979 durante i lavori per la Diga del Carmine. Il modo come lo faceva rivelò alla mia sensibilità un notevole amore al paese ed interesse all'argomento non comuni, fu spontaneo fargli i complimenti!
Quanti nomi suggestivi per il suo paese! Cannalonga per le tante canne lungo il torrente Mennoia. Ironico il nome della Fiera, "Frecagnola" che richiama eventuali fregature durante la vendita del bestiame.
Interessante questa iniziativa che promuove la cultura, la storia, l'identitĂ del Cilento con la partecipazione di esposizione di Arte Visiva, recitazioni di poesie e teatrali di autori cilentani o di chi esprime questo territorio. Sono tre giorni, 24, 25 e 26 ottobre per ritrovarsi ed evidenziare l'identitĂ di questo fantastico territorio.
Ricordo che io condivido la teoria dell'Archeologo Fabio Astone che attribuisce l'origine del nome Cilento a Cilens Dea Etrusca delle Luci e delle Ombre. Le luci e le ombre non sono solo quelle attribuite all'assolata marina e alle ombreggianti colline, ma luci ed ombre simboliche quali realtĂ varie "luminose" ed "ombrose"!
Così come ricordano anche le foglie degli ulivi, da un lato di verde scuro per luce solare e dall'altro verde chiaro per luce lunare. Messaggi simbolici dell'ulivo richiama la Mostra d'Arte Visiva, da me Ideata e Diretta, che presenteremo il 24 ottobre alle ore 17, di cui pubblico l'opera di Antonio Suriano che immagina l'ulivo, albero della pace, che piange per le guerre in atto! Altre opere esposte sul tema, il cui linguaggio simbolico non rivelo per incitarvi a venire ad osservarle ed ascoltarmi, sono state realizzate dagli Artisti: Briseide Di Biasi, Gianna Di Motta, Maria Rosaria Verrone, Franco Vertullo.


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