DETERSIVI ALLA SPINA E’ BELLO
di Paolo Abbate | BlogNel golfo di Policastro esistono solo due negozi di detersivi che desiderano un mondo più pulito.
Il magazzino della catena Di Meglio di via Kennedy a Sapri ad esempio ha iniziato da circa un anno a dedicare un angolo del negozio alla vendita di detersivi alla spina, dopo aver appreso da internet dell’iniziativa ecologica, che in altre parti d’Italia ha avuto e continua ad avere molto seguito .
Sebbene si presentino molte difficoltà a far comprendere l’importanza dell’iniziativa, i proprietari intendono proseguire anche perché sono passati da 10 tipi di detersivi offerti all’inizio a circa 20, coprendo la richiesta di prodotti per i pavimenti, lavatrice, lana, detersivi in polvere, piatti e altro ancora.
La gente è molto influenzata dalla pubblicità e cerca la marca conosciuta, ovvero quella più reclamizzata dalla televisione e si fida poco del prodotto sfuso sebbene sia altrettanto buono ed efficace. Lava più bianco come quello della TV insomma e, cosa importante, elimina alla fonte la dispersione nell’ambiente di recipienti di plastica di ogni tipo e dimensione.
Questi oggetti di plastica vengono abbandonati ovunque capiti sul terreno da vandali (perché solo così si possano chiamare), finiscono ad esempio in un fiume e quindi trascinati a mare. Si ritrovano nei fondali, ci raccontano i pescatori, che li ripescano con lereti. Ma purtroppo ributtati in mare per non fare un piccolo sacrificio di portarli a terra dopo averli raccolti in un sacco. Altri oggetti naturalmente vengono rilasciati sulle spiagge dalle mareggiate. Occorrono decenni per essere degradati: cosa che non avviene mai completamente e pertanto costituiscono un grave fatto d’inquinamento degli ecosistemi naturali.
Il negozio di Sapri ha evidentemente capito l’importanza di un Mondo più pulito perché ha eliminato la plastica il più possibile e usa solo carta oleata per avvolgere gli alimenti e non quella con la pellicola e i sacchetti di plastica.

Fatto ancora più importante, l’esercizio cerca di convincere i clienti a non richiedere questi imballaggi superflui. Ma, come abbiamo già detto, risulta alquanto difficile persuadere i più a non seguire passivamente la pubblicità.
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