E anche si paga come risulta in alcuni luoghi del Parco nazionale. Ma veniamo all’increscioso caso del sito di trasferenza o isola ecologica di Rofrano, in piena area protetta.
Ci risulta che molti cittadini si lamentino che i rifiuti ingombranti vengono ritirati solo dopo qualche mese.
Per forza! Il sito è stracolmo di materiale di ogni tipo confusamente ammassato a terra e non differenziato per tipologia. Basta controllare dentro un sacco e vi troviamo plastica, carta , vetro e altro ancora, tanto da far pensare che la differenziata a Rofrano non decolla. Anche l’umido risulta abbandonato a terra e in fase di putrefazione, con il caldo che fa.
L’isola è tutt’altro che ecologica. Anzi si potrebbe dire che siamo in presenza di una situazione anti igienica.
Ma veniamo ad un altro caso di degrado e di abbandono in area protetta. Nell’area attrezzata a picnic nel vetusto bosco di faggi alle basi del Cervati (comune di Laurino) esiste da tempo un’oasi a pagamento. Chi vuole fare uso dei tavoli (diligentemente numerati) e delle griglie a terra per cuocere braciole e salsicce deve pagare ( 2,50 euro a persona), come ormai si fa per le spiagge, le foci fluviali nel Cilento protetto. C’è di solito un povero giovane seduto al tavolino che viene a riscuotere il biglietto.
Siamo dunque davanti all’ennesima pensata di amministratori con grande fantasia per lanciare un turismo “sostenibile” e l’occupazione giovanile in tempo di crisi.
L’oasi, così si chiama, quel bellissimo bosco di faggi, traversato da un ruscello e ricco di fonti naturali (speriamo non inquinate) era gestita appunto da una cooperativa giovanile. Ma sarà per il prezzo esagerato (la legna secca però è gratis), sarà per la strada sconnessa per arrivare lassù, l’area attrezzata è deserta e in abbandono. Soldi gettati al vento quindi da l’insipienza di alcuni amministratori, in cerca di consensi. Ne siamo fermamente convinti.
Andiamoci! La strada è ancora sconnessa, ma il posto è bellissimo e non si paga più.