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INCENDI, CATASTROFE NAZIONALE

incendi cilento art abbate 25082012 01
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sabato 25 agosto 2012
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Il 2007 fu l’anno terribile per il numero di incendi. Ma quest’anno siamo purtroppo vicini e forse supereremo quel record. Sono soprattutto di origine dolosa. “In Campania un uomo di mezza età che alimentando le fiamme raccoglie in fretta gli asparagi selvatici . Al Sud come al Nord i bracconieri e i cacciatori che non rispettano i periodi di ferma bruciano gli alberi per far alzare quaglie impaurite, far uscire dal sottobosco i cinghiali. E impallinarli”. L’erba per il pascolo, la verdura selvatica da trovare in fretta, la selvaggina da stanare. Ci costa 300 milioni l’anno il comportamento del "reazionario rurale". E quest’anno ha fatto cinque morti e quindici feriti.

Negli ultimi otto giorni, Ferragosto compreso, l’Italia è stata attaccata da quasi mille roghi a settimana. In alcune aree protette e colpite ripetutamente si rischia la desertificazione. Eppure dal 2000 è obbligatorio per legge aggiornare il catasto comunale degli incendi. Infatti la legge delega i comuni a provvedere al censimento, tramite apposito catasto, dei soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio. Il catasto deve essere aggiornato annualmente (art.10 comma 2);

E’ la legge 353 del 2000 che prevede apposite e più rigorose misure di previsione, prevenzione e lotta degli incendi (art.8) nelle aree protette.

Sebbene la legge vieti per 15 anni una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio delle zone boscate e dei pascoli – in particolare 5 anni per le attività di rimboschimento e ingegneria ambientale, 10 anni per la caccia e il pascolo. Inoltre è vietato per 10 anni la realizzazione di edifici (art.10, comma1) - L’80% dei comuni del Parco nazionale, secondo un’indagine campione del 2007 (VAS- Cilento), non aveva redatto il catasto delle aree andate a fuoco.

Se si considera che sono andati in fumo diverse centinaia di ettari di bosco nel Cilento dal 2000, i danni alla biodiversità risultano incalcolabili.

Inoltre, considerato che gli incendi, per la stragrande maggioranza, sono provocati dall’uomo, l’esigenza di

porre vincoli su le aree bruciate, al fine di contrastare azioni delittuose commesse a scopi speculativi e non, è diventata un obbligo inderogabile e sempre più necessario e urgente per le amministrazioni locali.

Pertanto nel 2007 (agosto) i Vas –Cilento ( Verdi Ambiente e Società) chiesero alla Regione e alla Procura, urgentemente, considerato il grado di rischio, che fossero attuate, dopo sette anni, le attività previste dalla legge 353, e in particolare che “contro i comuni inadempienti (facilmente individuabili) si prendano misure rigorose, considerate le responsabilità e soprattutto i danni ambientali che vengono provocati ogni anno”.

Dopo questo esposto undici sindaci del Cilento furono denunciati, ma purtroppo assolti per mancanza di una pena prevista.

Morale: il protagonista dell’estate del fuoco, la più distruttiva degli ultimi cinque anni, la seconda per numero di incendi degli ultimi quindici anni è “ un reazionario rurale – secondo gli archivi del Corpo forestale - che dà fuoco al mondo (rurale) che lo circonda. È un maschio avanti con l’età, spesso meridionale, che ha interessi immediati: la sopravvivenza della sua vita da sopravvissuto”. Tuttavia la mala-amministrazione italiana ci mette del suo non aggiornando il catasto degli incendi. Così dà mano libera ai piromani che riescono facilmente a sfuggire all’arresto e, soprattutto, i responsabili veri non possono essere perseguiti.

Da : Archivio VAS Cilento

Espresso – La Repubblica

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