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Il libro, grande ed insostituibile strumento di diffusione del sapere e delle idee umane

torre antica ortodonico
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martedì 28 agosto 2012
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Caro avvocato Gerardo Marotta,

sono Giuseppe Lembo, già responsabile di una delle Tue tante importanti Scuole di eccellenza culturale legate all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, oggi cancellate per colpa di quel nanismo culturale che ci sta ormai portando, con grande sofferenza, al disastro di pensiero ed al buio più profondo di un oscurantismo medievale, con l’avanzare crescente e dilagante delle barbarie su di un umano sempre più dismesso per effetto di una crisi degli uomini e tra gli uomini, profonda e senza ritorno.

La Scuola da me diretta istituita dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli aveva sede nella prestigiosa Torre Medievale di Ortodonico Cilento, in provincia di Salerno.

In circa un ventennio furono tanti i seminari culturali animati da esperti delle migliori Università italiane; tante le iniziative che misero in movimento idee e volontà di cambiamento e riscatto umano e culturale anche nel profondo ed abbandonato Sud.

La Scuola ospitò, tra l’altro, nei prestigiosi spazi della Torre tutte le mostre itineranti realizzate dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, creando grande interesse; una importante occasione di conoscenza storica e di saperi che tanto giovò alla crescita del mondo giovanile degli anni settanta ed ottanta, attento e partecipe protagonista di quel sognato ed allora emergente mondo nuovo purtroppo oggi cancellato da un nanismo culturale che ha appiattito le coscienze sempre meno animate da ideali nobili per effetto di un invadente apparire che, indifferente alla cultura ed ai saperi, crede di potersi realizzare attraverso il solo apparire che privilegia egoisticamente un Io mondo che va cancellando il protagonismo del noi, espressione insostituibile di quell’insieme umano e sociale di cui nessuno può fare a meno, se non vuole precipitare senza prospettive di salvezza, in un nulla senza ritorno, miserevole fine dell’uomo della Terra oggi in una profonda crisi esistenziale.

Caro amico Gerardo Marotta, il silenzio degli ultimi anni non è dovuto ad indifferenza per il Tuo nobile impegno di grande uomo di cultura, a cui questo mondo infame, espressione crescente di una società sempre più malasocietà, ha regalato tante inopportune sofferenze e delusioni.

A distanza ho seguito il Tuo dramma umano e le Tue sofferenze per i tradimenti istituzionali e non che oggi drammaticamente pongono in primo piano una vicenda culturale di assoluta indifferenza ai saperi che ci deve far vergognare tutti, sia come campani, che come meridionali, come italiani e come cittadini del mondo che si costruiscono la propria misera fine proprio attraverso l’indifferenza per la cultura e per il libro, grande ed insostituibile strumento di diffusione del sapere e delle idee umane.

Aveva proprio ragione Joharm Wolfgang Goethe a dire che un libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili.

L’indifferenza diffusa per la cultura non permette di capire l’importanza dei libri.

C’è oggi un vuoto crescente di disattenzione culturale che riguarda tutto e tutti, istituzioni e mondo della politica compresa, un mondo che si sente garantito nella continuità proprio dall’analfabetismo culturale, per così governare sgovernando la gente, fatta non da cittadini ma da sudditi, non da popolo ma da plebe.

È con sofferenza, caro Gerardo Marotta che ti dico queste cose; è con rabbia e sofferenza che ti sono a fianco e da uomo di cultura, condannando l’indifferenza, vivo il Tuo dramma di uomo tradito, di uomo abbandonato a se stesso che, nonostante tutto, con grande coraggio e forza continua a ruggire e, lanciando alto il suo grido di dolore, ad invocare aiuto appellandosi ai saggi, ai buonpensanti ancora e per fortuna innamorati del futuro del mondo, dei saperi e della cultura.

Io caro Gerardo Marotta sono al Tuo fianco e solidarizzo con te per una causa che non è dell’avvocato Marotta, ma è di tutta la società presente e futura, in quanto i libri sono un patrimonio dormiente di saperi che prima o poi produrranno interessi incalcolabili.

Caro Avvocato Marotta, non demordere, non farti vincere dallo sconforto.

La Tua, la nostra causa, è una causa di grande civiltà, con il Tuo popolo in crescita ed in cammino, seguendo le orme coraggiose di un grande maestro; di un grande maestro di cultura; di un grande sognatore di un mondo nuovo; di un grande libero pensatore che si chiama Gerardo Marotta.

Per concludere, oltre alle tante sentite parole dette, aggiungo doverosamente ed opportunamente una proposta concreta e fortemente solidale.

La Torre Medievale di Ortodonico, prestigiosa testimonianza del Medioevo cilentano, di proprietà di mia moglie Silvia Rossi, un luogo della memoria che ben conosci per esserci venuto in occasione delle manifestazioni culturali fatte in collaborazione con il Tuo Istituto, sta attrezzando una sua Biblioteca; potrebbe ospitare 500 dei tuoi libri ormai senza casa e prossimi ad essere abbandonati in malsani depositi con ospiti non graditi non gli uomini, ma i topi (quelli veri, non quelli umani che affollano le biblioteche con scarsa sensibilità e risultati umani e culturali per i libri che usano).

La Tua Biblioteca, se ritieni di avvalerti di questa mia disponibilità, può diventare una Biblioteca territoriale in una rete campana ed oltre dell’attuale grande Biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.

Una rete proprio come quella delle Tue scuole? Che ne dici, caro amico Gerardo Marotta?

Se accetti la mia proposta, fiducioso nella sensibilità culturale purtroppo silenziosa di tanti che verrebbero sicuramente allo scoperto e ben volentieri darti, come meriti, una mano per il grande obiettivo di una casa sicura al Tuo patrimonio di libri, un patrimonio dell’umanità che oggi l’indifferenza umana potrebbe mandare in rovina e per sempre.

Ma ne sono certo; così non sarà.

Già 500 libri potrebbero avere, se lo vuoi, una casa sicura; sta a te caro grande amico mio, mettere insieme la prima pietra, per un grande edificio del sapere che forse un giorno potrà salvare tutti dal nanismo culturale di cui oggi soffre la Campania, l’Italia e tutta quella parte del mondo che ha deciso di vivere di solo apparire, di solo stomaco, rinnegando la cultura ed i libri.

Con grande stima ed affetto, puoi contare su di me per combattere con forza la nobile causa del sapere e della conoscenza che non può fallire, altrimenti fallirebbe il diritto umano alla libertà dell’uomo, un inalienabile diritto di tutti noi, in quanto uomini della Terra.

Con infinita cordialità e gratitudine

Giuseppe Lembo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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