“Vi siete mai chiesti dove vanno a finire tutti i pannolini sporchi 'usa e getta'? Prima vengono gettati nel bidone del secco indifferenziato e, poi, inviati agli inceneritori oppure seppelliti nelle discariche. Si calcola che i pannolini usati, ma anche pannoloni ed assorbenti, rappresentino il 3% dei 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, con conseguenze devastanti sull’ambiente”.
Infatti l’impatto ambientale dei pannolini usa e getta è tale da non poter più lasciare indifferenti.
Sappiamo bene che l’ideale sarebbe utilizzare i pannolini lavabili (il risparmio si aggira su i 1500 euro), e smettere di produrre i pannolini 'usa e getta': ma sembra proprio che gli italiani non sappiano fare a meno di quest’ultimi e, purtroppo, lasciarli spesso in giro dopo averli usati. Questi oggetti di uso igienico quotidiano sono divenuti indispensabili per l’animale umano e rappresentano una fatica doverli lavare separatamente. Per questo la comodità del prodotto usa e getta è oramai consolidata. Si potrebbe rinunciare ad esempio al frigorifero o al telefonino?
Ne avevamo già parlato in un precedente articolo su questo giornale della possibilità di dare vita a un progetto di ricupero di tali rifiuti. Ebbene, in questi giorni è stato installato il primo impianto al mondo per il riciclo 100% dei pannolini, pannoloni e assorbenti sporchi.
ll “Centro Riciclo Vedelago s.r.l.” (CRV) nasce a Vedelago (Treviso) ed è destinato a fare scuola a livello globale. E’ un impianto di stoccaggio e di selezione dei rifiuti all’avanguardia, e conosciuto in tutto il mondo.
E’ un sistema di riciclo totale perchè “ il 'contenuto' di produzione umana”, ha spiegato Carla Poli del CRV, “viene sterilizzato e precipita come sale organico, che è riutilizzabile. Questa, dal nostro punta di vista, si può considerare una filiera completa di green economy”.
Questo Progetto Sperimentale di Riciclo chiamato “Zero% discarica, 100% nuova vita” diventerà operativo tra breve in 42 comuni del Veneto nord-orientale.
Insomma, le iniziative importanti per l’ambiente si promuovono e partono sempre al Nord, mai (o quasi) qui da noi dove ve ne sarebbe grande urgenza, per la cronica presenza, ad esempio, di usa e getta nelle abitudini della popolazione meridionale.
A Postiglione, sabato 8 settembre, si terrà un convegno-dibattito dei comuni ricicloni dove interverranno alcuni sindaci e gli immancabili presidenti del Parco nazionale e di Legambiente, nonché l’assessore all’ambiente della regione . Quale migliore occasione per proporre il Progetto di Vedelago, invitando magari l’imprenditrice Carla Poli ad investire anche da noi. Come sarebbero spesi bene quei circa 5 milioni occorsi a Vedelago, invece di spendere fondi pubblici per ostelli “fantasma” , porti turistici o ecomostri quale il Centro studi per fauna selvatica (giustamente sequestrato) sulla rupe del Mingardo?
Tratto da “il Cambiamento” . Laura Pavesi - 3 Settembre 2012 e Terranauta