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PISACANE E IL CIPPO SULLA SPIAGGIA

carlo pisacane ambiente art abbate 13092012 01
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giovedì 13 settembre 2012
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Doveva essere una delle tante promesse dell’amministrazione comunale di Vibonati per commemorare lo sbarco di Carlo Pisacane sulla spiaggia dell’Oliveto, davanti al centro commerciale per capirci. Allora vi erano tanti olivi e più a monte le querce da sughero, che adesso sono spariti naturalmente. Rimane solo una grande quercia da sughero centenaria, che l’amministrazione dovrebbe tutelare e valorizzare, come deliberato nel 2002, ritenendola “risorsa straordinaria oltre che patrimonio storico-ambientale”.

Promesse non mantenute? Sembra proprio di sì perché è successo anche per i lembi di duna, sopravvissuti all’incuria umana, dove fiorisce il fiore bianco e profumato del giglio di mare.

L’associazione Fare Verde aveva elaborato un progetto per tutelare queste preziose aree, e la Soprintendenza aspettava come da norma che le fosse inoltrato dal comune. Il progetto prevedeva una bassa recinzione e una cartellonistica: ma lì, al comune, è rimasto.

Eppure l’importanza della duna è nota a tutti, quale strumento naturale di ripascimento delle spiagge quando l’erosione marina asporta la sabbia e la costa si ritira. Problema, questo, evidente nel Cilento costiero.

giglio di mare sapri

Ma torniamo a Carlo Pisacane. Sapri si è appropriata della fama postuma della spedizione e ha dedicato al patriota una festa, la statua alla Villa comunale, un cippo, il liceo, una strada. Tuttavia i documenti d’archivio parlano chiaro.

“Il luogo dove il legno approdò e rimase ancorato chiamasi Spiaggia dell’Oliveto, tenimento di Vibonati”. dichiarano al processo post mortem di Pisacane due testimoni oculari dello sbarco.

Pisacane dunque sbarcò di notte alla chetichella sulla spiaggia dell’Oliveto nel comune di Vibonati, si diresse a Sapri entrando nel paese buio e silenzioso e si diresse subito a Torraca allora in festa e tentò di convincere la gente a seguirlo verso il Vallo di Diano. Toccò anche Tortorella, da dove i tortorellesi videro dall’alto passare gli armati. Una strada infatti porta il suo nome modificato in “Carlo Pisacani”. Chissà perché!

Comunque la grossa pietra posta sulla spiaggia sembra una lapide senza nome, la sughera centenaria attende di essere ripulita tutto intorno dalle erbacce e di essere potata, le dune vanno sempre più riducendosi e i gigli di mare pesticciati o ridotti in aiole. Perché questa dimenticanza di promesse, condite spesso da bugie, dell’amministrazione di Vibonati?

Qualcuno sussurra che lungo quel territorio costiero deve passare una “pista ciclabile”, grande progetto fermo da vent’anni, che però non può essere intralciato da iniziative d’altro tipo.

La pista Sapri-Vibonati (si chiamerà forse Carlo Pisacane?) deve passare da terreni, privati e demaniali, preventivamente espropriati (a prezzo stracciato), e non può presentare percorsi alternativi o tortuosi incontrando aree valorizzate da iniziative qualificanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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