SOLDI BUTTATI A MARE
di Paolo Abbate | BlogE’ proprio il caso di dirlo. Non è ancora finita questa barriera a mare di Capitello e già la prima forte mareggiata l’ha mezza demolita.
Dovrebbe servire per proteggere dall’erosione la strada statale 18 che scorre lungo il mare: erosione che ne ha demolito con le forti mareggiate dell’anno passato buona parte del parapetto. Gli esperti attribuiscono questi danni alla statale al pennello-passeggiata eretto verticalmente alla spiaggia, per contrastare l’erosione della stessa. Il pennello infatti protegge da il lato destro catturando i sedimenti, ma permette la forte erosione dall’altro lato, appunto il pezzo di statale a picco sul mare.
Tutti i geologi spiegano che il moto ondoso esercita un doppio effetto: deposito di sedimenti e asporto dei medesimi. Se l’asporto è superiore al deposito si ha inevitabilmente l’erosione del terreno battuto.
Così è successo ad esempio alla strada che costeggia la Cala del Cefalo che porta a Marina di Camerota. Area che difetta di apporto di sedimenti per cause diverse.
Cosa hanno pensato dunque, tornando a Capitello? Costruiamo una barriera emersa orizzontale alla statale, partendo dal pennello. Rappresenta probabilmente, come abbiamo accennato, l’unica difesa all’erosione marina; ma la costruzione è andata a rilento (per dissidi politici?) e così la prima emergenza - ormai sono eventi imprevedibili per il noto cambiamento climatico – ha distrutto metà della barriera in costruzione.
Sarà riparata in tempo considerando che la brutta stagione è alle porte e con essa le mareggiate?
I fondi stanziati basteranno e, soprattutto, gli amministratori locali, a tutti i livelli, si troveranno d’accordo?

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