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QUESTO LUOGO E’ MAGICO, DONA PACE

📅 sabato 10 novembre 2012 · 📰 AmbienteCilento

10112012 frase luogo magico
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Qualcuno scriveva così nel lontano 2001 su una grossa roccia caduta dalle rupi dolomitiche della Cala del Cefalo. Infatti non era cominciata ancora in maniera prepotente l’aggressione alla baia con le sue rupi scoscese, la duna, la pineta, la spiaggia lunghissima e il suo mare limpido.

Era magico sì quel luogo: poi sono arrivati lidi balneari sempre più grossi e numerosi costruiti addirittura sulla duna , i posteggi auto realizzati sulla duna arcaica sotto la falesia, dove vivevano in abbondanza animali e piante autoctone di essenze mediterranee e fiori , alcuni dei quali endogeni, adesso messi in pericolo dalle piantagioni non autoctone.

Gli ampi posteggi ricavati sotto la falesia hanno determinato un forte compattamento del suolo sabbioso, ma anche il suo inquinamento per la percolazione degli oli e dei carburanti e soprattutto la quasi sparizione della fauna e flora caratteristica, rimasta soltanto a ridosso della falesia. Due specie di pipistrelli Rinolfo maggiore e Rinolfo minore vivevano infatti numerosi nelle grotte preistoriche che si aprono alla base di queste rupi costiere del Monte Bulgheria. Specie che risultano in drastico calo se non sparite perché molto sensibili al disturbo antropico.


Caverne, che furono anche abitate da uomini pre-neanderthaliani (Cultura Acheulelana di 400.000 anni fa), sono state chiuse con cancelli di ferro per impedirne la presenza umana. Purtroppo però una di queste è stata recentemente trasformata in gabinetto dopo che il lucchetto della porta del cancello è stato spezzato.

rifiuti cala cefalo


Ma non è tutto perché il degrado risulta ovunque in quest’area protetta da leggi italiane ed europea. Abbiamo trovato rifiuti di ogni specie anche pericolosi come l’amianto, materiali di pertinenza dei lidi accatastati sotto ripari della falesia, reti per ombreggiare le auto, patini abbandonati sotto gli alberi.



Ebbene la falesia ospita il falco pellegrino, la rondine di montagna e altri uccelli protetti che risultano sempre più rari, mentre nella duna il giglio di mare (specie “bandiera”) risulta in grave diminuzione. Le specie Euphorbia paralias e Otanthus maritimus risultano estinte nel 2004 (censimento dell’Università Federico II di Napoli).

Inoltre il gabbiano corso, specie prioritaria per la direttiva “Uccelli”e, quale specie migratoria, protetta dalla convenzione di Bonn, è in grossa difficoltà a nidificare in questa zona.
Tra il 2000 e 2001 furono censiti circa 25 individui adulti sulle coste del Cilento tra Capo Palinuro e Costa degli Infreschi, habitat ideali per questa specie che si riproduce tra aprile e maggio, mentre il suo successo riproduttivo pare in correlazione stretta con le disponibilità alimentari. Con l’esplosione della stagione balneare questi uccelli sono spariti completamente.

In poco più di 10 anni si è registrato dunque un tracollo nella conservazione dell’area protetta. Ciò dimostra che il parco naturale viene visto dai più come un luogo dove la crescita economica deve farla da padrona. Per amor del vero, tuttavia, si deve registrare da due anni una maggiore attenzione da parte dell’associazione dei lidi balneari alla tutela del territorio sfruttato.

Davanti a tale degrado, di cui l’uomo è il solo responsabile, ci chiediamo sempre più spesso se la Valutazione di Impatto Ambientale richiesta per i Siti di importanza comunitaria sia stata redatta con diligenza e se il Parco e la Regione abbiano valutato seriamente il rilascio della autorizzazione a questi interventi che stanno distruggendo lentamente il sito protetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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