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Fabbriche inquinanti o natura protetta?

📅 lunedì 3 dicembre 2012 · 📰 AmbienteCilento

03122012 praia a mare
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Il primo di dicembre si è svolta una manifestazione di protesta a Praia a Mare. Oltre un migliaio di persone hanno partecipato alla manifestazione ambientalista organizzata dinanzi ai cancelli della ex fabbrica Marlane di Praia. Un'iniziativa di protesta dei gruppi ambientalisti calabresi per attirare l'attenzione sui terreni inquinati dalle aziende manifatturiere in questi ultimi decenni, di cui chiedono la bonifica.

Praia a mare è poco distante da Sapri, porta del Parco nazionale del Cilento, In questa piana, dove si apre una lunga e vasta spiaggia, si pensò bene di aprire nel 1973 una fabbrica manifatturiera del gruppo Marzotto: sì proprio loro degli abiti di lusso. Sindaci, politici, sindacalisti osannarono questa decisione di imprenditori benefattori che portavano occupazione e crescita economica in una zona depressa. In cambio del lavoro si lasciavano però silenziosamente veleni – il famigerato Cromo 6 - dovuti ai rifiuti tossici della lavorazione dei tessuti: più precisamente della loro tintura.

Così la Marlane di Praia a Mare, fabbrica tessile del gruppo Marzotto, dal 1973 al 2001 ha causato oltre 100 operai morti per tumore e altri 60 ammalati ancora oggi. Ma non è tutto perché, secondo quanto emerso da indagini della magistratura,questi veleni sarebbero ancora presenti nel terreno circostante. Infatti i veleni usati per la tintura non solo venivano respirati dagli operai durante la lavorazione, ma alla fine gli scarti che avanzavano dalla lavorazione dei tessuti venivano gettati nelle fogne o seppelliti nella spiaggia.


Veniva dato solo del latte, per disintossicare gli operai che tossivano. Scarsi, secondo le indagini della procura, i controlli sanitari . La Procura di Paola, la stessa che ha scoperto la nave dei veleni tossici nei fondali del Tirreno, ha ormai concluso l'inchiesta sui tanti, troppi morti sospetti della Marlane di Praia a Mare. Adesso, dopo che sono stati riuniti vari procedimenti, si attende l'emissione di diversi avvisi di garanzia. L’ipotesi di reato: omicidio colposo plurimo e inquinamento ambientale.

Prima il sogno industriale, il posto fisso, il lavoro al Sud dei poveri. Poi la malattia, il cancro, la morte. Ben fatta fu dunque la scelta di istituire un Parco naturale nel vicino Cilento, territorio altrettanto bello ma depresso come questa zona della Calabria avvelenata. Il parco naturale fu istituito con l’obiettivo preciso di garantire e proteggere un equilibrio armonico tra conservazione della natura e uno sviluppo sostenibile. Difendiamola pertanto questa scelta contro i numerosi tentativi in atto di sindaci, politici, imprenditori e varie associazioni di svuotarla e renderla vana.



Ebbene il titolo dell’articolo è provocatorio perché non ho ancora incontrato un imprenditore che rinunci a parte dei suoi profitti per proteggere la salute e il territorio. Personalmente comincio a credere che la propensione all’egoismo dell’Homo sapiens sia genetica, come spiega bene Luca Cavalli Sforza, il maggior genetista vivente, nel suo libro “La specie egoista”, riferendosi naturalmente all’umanità.



Paolo Abbate

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