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“Sapri cantiere aperto”

📅 sabato 8 dicembre 2012 · 📰 AmbienteSapri

08122012 sapri maps
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

L’associazione “Sapri cantiere aperto” torna all’attacco con il suo mega progetto sulla collina ancora integra della baia. Meglio una speculazione che niente sembra la logica di questo gruppo politico-culturale, irrisoluto a non demordere come quegli ultimi soldati giapponesi, nascosti nella giungla, convinti che la guerra non sia finita. E il Giappone sconfitto.

Per chi non lo sapesse ancora il progetto prevedeva:
un centro benessere e fitness (sponda destra torrente Brizzi), una darsena (due porti alla foce del torrente con relativi servizi) - come non ci fosse già un mega porto -, un centro commerciale e svago (sponda destra), un parco energetico-percorso vita (sponda destra), 220 appartamenti e infine un campo da golf da 25 buche completo di club house composta da albergo, ristorante e servizi (sulla collina tra Sapri e Acquafredda.





Al Comune risultava giunta nel 2009 solo una proposta presentata dalla Inprogest S.p.a . Il costo totale per la realizzazione saliva a circa 97 milioni di euro (dai 44 iniziali). Ma il comune per la sola realizzazione del campo da golf e della club-house doveva versare in cambio un contributo di 15 milioni di euro (fondi regionali), un contributo di 9.5 milioni di euro per mettere in sicurezza e riqualificare gli argini e l’alveo del torrente e per costruire il campo fotovoltaico delocalizzato nell’area golf, e sopratutto una concessione edilizia per la realizzazione di 22 villette bifamiliari e 45 villette quadrifamiliari, un totale di 224 appartamenti per complessivi 50.000 metri cubi da realizzare su un terreno comunale ubicato sulla collina tra Sapri e Acquafredda.


E’ evidente che “tutto ruota intorno all’operazione immobiliare legata al golf, tutte le altre opere non sono altro che la foglia di fico di una iniziativa che in realtà si propone di costruire migliaia di metri cubi di edilizia residenziale privata.

I profitti non andavano al comune e quindi ai cittadini ma soprattutto alla Improgest, compresi gli incassi del campo da golf e annessi, perché l’Ente pubblico è proprietario dell’opera ma non della gestione.

Grande opportunità dichiara ancora l’associazione culturale politica saprese: i profitti infatti sono superiori ai danni ambientali. Già perché esiste anche questo “piccolo” particolare del danno all’ambiente, considerato che “gli strumenti urbanistici comunali, provinciali e regionali definiscono ad alto valore paesaggistico e ad altissima tutela” tutta l’area su cui insisterebbe la speculazione privata.

Il golf non è incompatibile con l’ambiente: anzi le norme previste per i campi da golf devono essere biocompatibili – dichiara un esponente dell’associazione - tanto è vero che in Africa si gioca a golf nella savana, tra elefanti gazzelle e leoni che sembrano gradire questo sport, grande “opportunità di sviluppo”, dovunque si pratica.

Ci chiediamo allora: una darsena alla foce del Brizzi, super servizi sulla sponda, 67 villette sulla collina coperta da boschi, un mega campo da golf con 25 buche, rappresentano il futuro sociale ed economico di Sapri? Cementificare ancora questa bella baia con la scusa del lavoro e la crescita economica è la solita balla degli speculatori privati che hanno lasciato il segno in tutto il Paese distruggendo il paesaggio e consumando territorio prezioso. Nel Cilento sono all’ordine del giorno sequestri di manufatti abitativi e commerciali sparsi sulla costa, sulle colline, sui fiumi.

Il censimento del cemento condotto dal Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” ha dimostrato che nel salernitano la popolazione diminuisce, ma l’edilizia ad uso abitativo cresce a dismisura. Gli ambientalisti pertanto chiedono con forza alle amministrazioni comunali Piani urbanistici a crescita zero, cancellando quindi la cementificazione in nome del recupero dell’esistente.

Lavoro e occupazione duratura? Benissimo, ma abbandonando la logica del mercato che ha regalato al (Bel) Paese un disastro ambientale non indifferente. A Sapri, ad esempio, si potrebbero ricuperare le antiche case abbandonate, riparare il disastro idrogeologico, buttare giù gli scheletri in cemento armato che fanno bella vista di sé sulle colline e sul Brizzi, riqualificare il Lungomare, ricuperare la spiaggia erosa, valorizzare e ricuperare i preziosi orti-giardini Ma soprattutto prevedere la “economia verde” (Green economy”) che crea lavoro duraturo in molti paesi più avanzati del nostro, o nei così detti comuni virtuosi che esistono (pochi in verità) anche nel Cilento.

Questo è l’obiettivo alternativo e irrinunciabile dell’amministrazione, che ha stravinto nell’ ultima consultazione elettorale, riportato nel programma di “Sapri Democratica”. Obiettivo che i cittadini, Ambientalisti compresi, hanno sottoscritto con il voto.

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