FAIDA TRA COMUNI
di Paolo Abbate | BlogSembrava concluso lo scambio di “dispetti”, in vero piuttosto pesanti, tra comune di Ispani e quello di Santa Marina. Il sindaco di Ispani chiude la strada panoramica che passa anche dal suo territorio ed eleva contravvenzioni, il (tri)consigliere di S. Marina blocca la costruzione della barriera emersa di Policastro. La prima serviva, attraverso i suoi 14% di pendenza, a scendere velocemente a mare, la seconda a proteggere la statale 18 erosa dalle mareggiate. Barriera che purtroppo dà già segnali di cedimento sotto i poderosi colpi delle onde.
Pace fatta? Macchè ! La spiaggia che costeggia la statale e la strada stessa sembrano, per ora a, al sicuro, ma un lungo tratto di lungomare non protetto sta crollando per la forte erosione del mare. Ecco quindi che davanti a questo grosso problema invece di unirsi, opposizione di Ispani e comune di S.Marina si alleano per attaccare l’avversario su due fronti.
“L’erosione della nostra splendida costa continua irrefrenabile! A cosa serve la barriera di protezione costata centinaia di migliaia di euro, scrive su manifesti l’opposizione, e come mai non ha funzionato?”.
Dall’altra sponda si dichiara: “qui è stata realizzata una scogliera in mare che non serve a nulla. Si tratta di un’opera inutile che sta creando ulteriori danni al litorale”. E di fatto l’on. Fortunato fece il diavolo a quattro contro questa barriera, come per il pennello di Capitello. Pertanto fu fermata dalla provincia, di cui Fortunato fa parte come consigliere, la costruzione per qualche tempo.
Faide tra comuni e di opposte fazioni comunali si contrastano dunque, senza accorgersi che il danno è colpa sia della barriera, sia del pennello e soprattutto del mega porto di Policastro con il suo lunghissimo molo.
Ormai lo sanno anche i fanciulli che l’azione naturale del mare è duplice: erode e deposita sedimenti. Pertanto se la quantità di sedimenti esportati dalle onde è maggiore di quella depositata, la costa arretra, in quanto viene erosa. I sedimenti non spariscono ma vengono trasportati altrove come comandano le correnti e, soprattutto, le opere umane lungo la costa che alterano i delicati equilibri dell’ecosistema mare.
Insomma invece di fare fronte comune per salvare dall’erosione crescente il Golfo di Policastro, i Comuni se le suonano di santa ragione. Però su una cosa sono d’amore e d’accordo: su la “Costa Blu del Cilento”. Infatti lo scorso novembre è stato sottoscritto dai centri costieri cilentani che

hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, dal Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, e dalla Provincia di Salerno, il protocollo di intesa per la realizzazione del brand “Costa Blu del Cilento”.
Parafrasando il fiorentino Pier Capponi, se voi avete la Costa Azzurra noi abbiamo la Costa Blu. Tié !!
© RIPRODUZIONE RISERVATA







