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Il “COSO”

26042013 opera strana marina di camerota
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venerdì 26 aprile 2013
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

A Marina di Camerota dal 2008 esiste uno strano oggetto sul porto, su cui finalmente la Procura indaga.

Succede che qualche amministratore, magari appena insediato, si alzi la mattina dopo aver fatto un sogno e proponga una novità. Una cosa nuova cioè che promuova la crescita economica, lo sviluppo e l’occupazione giovanile di cui tutti ne parlano. Questi poveri giovani che non trovano niente da fare nel paesello e dintorni e sono costretti ad emigrare, si grida.

Quale potrebbe essere dunque lo sbocco economico più naturale e congeniale nel Cilento? Lo sviluppo turistico naturalmente. La famosa Notte del Mito del Ciclope, i lidi che servono prodotti genuini a chilometro zero, l’ecomostro sulla rupe del Mingardo, lo scempio alla foce del medesimo fiume, eccetera sono stati aboliti o sono falliti o sequestrati. Che altro esiste dunque nel territorio da lanciare come grande occasione turistica da sfruttare? Il Parco marino protetto degli Infreschi, naturalmente!

mappa costa degli infreschi

Nato con decreto del 21 ott. 2009 ha un’estensione di 2332 ettari e la costa interessata è di 13. 808 metri: ma come si vede dalla figura l’area veramente interdetta è quella rosa (A), il resto si può sfruttare con circospezione. L a sua gestione fu subito rivendicata dal comune di Camerota, ma fa parte integrante del Parco nazionale, e così l’allora ministro Pecoraro Scanio la dette in gestione al Parco. Ci dicono però che non esistano ancora i dirigenti previsti dalla legge. E quindi “galleggia” si potrebbe proprio dire.

Ma torniamo all’amministratore desideroso di passare alla storia. Subito parte un mega progetto che contempla il Coso , diversi pontili galleggianti, boe di segnalazione , ormeggio e osservazione oceanografica e meterologica eco compatibili , un batiscavo e barche con motore elettrico per girare per la baia ( da la Città del 25 aprile). Una cosa così non l’ho vista nemmeno alla Barriera Corallina australiana.

Ma il coso cilindrico cavo che dovrebbe accogliere i turisti diretti agli Infreschi è veramente degno di attenzione. Qualcuno lo ha definito e creduto una Tac per balenottere. Infatti ogni tanto qualche cetaceo si spinge troppo a riva arenandosi sulla costa sabbiosa di Camerota, Quindi se viene soccorso in tempo, povera bestia, può essere salvato e rimesso nel suo elemento naturale.

costa degli infreschi

Tutta quella attrezzatura è costata circa un milione di euro, e sembra che sia stata anche consegnata in anticipo rispetto ai termini previsti per “esigenze di immediata fruizione turistica”. Non può rimanere dunque inutilizzata, anche perché la procura indaga. Si rilancia così con forza la gestione comunale degli Infreschi, anche perché c’è bisogno urgente di sorveglianza dopo gli atti vandalici che hanno destato scalpore e tanta indignazione. Tanto è vero che giovani del luogo si sono subito prodigati a ripulire, riparare per rilanciare il turismo nel luogo incantato. Il Pirata evidentemente non è sufficiente.

A questo punto ci chiediamo: ma nessuno ha “sognato” di chiedere fondi europei con un progetto per proteggere gli ecosistemi naturali e il paesaggio vere ricchezze del territorio? Sono ancora presenti da anni discariche, segnalate e denunciate varie volte, con amianto, guaine incatramate, elettrodomestici che punteggiano le spiagge, i boschi, i fiumi, i valloni (possiamo fornire immagini eloquenti). E’ ancora là sulla rupe del Mingardo l’ecomostro sebbene sequestrato, e ogni anno per pasquetta la pineta e la duna della Cala del Cefalo vengono prese d’assalto da vacanzieri che accendono fuochi e distruggono il sottobosco di questa area protetta da leggi italiane e europee.

Giovani del luogo spingete i sognatori a redigere un bel progetto che vi veda impegnati , e remunerati adeguatamente, a proteggere questo territorio di grande valore naturalistico e turistico!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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